Asterischi

L’enigma infinito continua

Galassia

Ho appena chiuso il libro Genesi, dello scienziato prof. Guido Tonelli, che da par suo rovista tra le tante teorie sull’origine dell’universo. Ma, ancora una volta l’enigma infinito continua e le porte del mistero restano sbarrate. Nessuna teoria (“zuppa” di Hack o minestrone primordiale, eternità autonoma dell’universo, “atomo primordiale” e Big Bang del gesuita Lemâitre, fluttuazione quantistica dell’energia, “schiuma quantistica”… dei moderni scienziati), allo stato dell’arte, può dimostrare la verità incontrovertibile della propria ipotesi. Attualmente la teoria più accreditata, dice il prof. Tonelli, è la teoria inflazionistica, ossia quella che ritiene verosimile l’esplosione (inflazione, Big Bang) di un elemento primordiale, infinito, che continua ad espandersi. La teoria creazionista, ritenuta obsoleta e sfiorata solo di sguincio dal prof. Tonelli e dagli scienziati di oggi, se non è ritenuta scientificamente valida, non lo è di certo meno delle altre ipotesi.

Visto che le leggi che reggono l’universo sono omogenee e valide, dal microcosmo e alle galassie più lontane, ogni apparato raziocinante realizza, anche empiricamente, che i casi sono due, tertium non datur: o c’è stato un intervento inimmaginabile, esterno, in cui tutto, nel nulla (nel vuoto) ha cominciato a essere (circa 14 miliardi di anni or sono); oppure il nulla (lo zero, il vuoto assoluto), viene pensato come una “miniera” “che ribolle di una miriade di microscopiche fluttuazioni” e “un giacimento inesauribile di materia e antimateria” (Tonelli), che si crea da sé. Così il “vuoto quantico” è, in effetti, non il nulla ma “un sacco di materia-antimateria potenziale” (Tonelli) che esplode e si espande all’infinito (forse), un universo self made. Come dire che dal vuoto, per caso, sorge il pieno, dallo zero il tutto, dal non-essere l’essere, dalla non-vita la vita, dal caos l’ordine… Il quale vuoto (in realtà, pieno di energia e particelle), esplodendo, ha originato l’universo (teoria inflazionistica). Sorvolando sulla palese contraddittorietà, si resta con l’impressione di un infinito contenitore di particolati che, in una specie di riunione di condominio, decidono, autonomamente, di organizzarsi e di far qualcosa di utile. L’obiezione razionalistica di base contro la prima teoria (creazionistica) è: impossibile, assurdo, un intervento esterno (leggi un Dio onnipotente) che crea dal nulla; per la seconda (inflazionistica) è: se il nulla è nulla e se il vuoto è vuoto, zero, come può esserci un quid che esplode, che origine hanno “le fluttuazioni quantiche” che creano il tutto? Io sono un niente, a fronte del prof. Tonelli. Però a lui vorrei chiedere modestamente, perché mai, non una sola volta nel suo saggio, è menzionato il principio dell’entropia che lui ben conosce – unidirezionale, irreversibile, ugualmente omogeneo, isotropico e valido dal micro al macrocosmo – che azzera le radici della teoria inflazionistica?

Restano ancora, maestose e venerande, nel loro immutabile e misterioso significato, quelle eterne parole del Genesi: “Bereshit barà Elohim”: In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era deserta e vuota.

Vitale Scanu

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