Arti figurative

L’esposizione “Manolo Valdés” al Museo Casa Rusca di Locarno

Si è svolta questa mattina – giovedì 11 aprile – la conferenza stampa di presentazione dell’esposizione Manolo Valdés, e che sarà aperta al pubblico dal 14 aprile al 6 ottobre 2019 al Museo Casa Rusca di Locarno (Piazza Sant’Antonio). L’acclamato artista spagnolo Manolo Valdés (Valencia, 1942) giunge a Locarno con più di 300 esposizioni all’attivo e 70 opere presenti nelle collezioni dei musei più prestigiosi del mondo, quali il Guggenheim di Bilbao, il Centre Pompidou di Parigi e il Centro de Arte Reina Sofía di Madrid.

La mostra, la prima in Svizzera, è curata dal Direttore dei Musei della città di Locarno Rudy Chiappini, e riunisce oltre 50 tra i lavori più significativi della lunga carriera e dell’universo creativo del grande maestro. Chiappini e Giuseppe Cotti (Capo Dicastero Cultura della città di Locarno) hanno giustamente sottolineato il privilegio, per il Museo Casa Rusca, di poter presentare i dipinti e le sculture di uno degli artisti più affermati e riconosciuti a livello internazionale. In particolare, Cotti ha dichiarato che la mostra «s’inserisce nel solco di un discorso coerente e ormai chiaro, nel quale Locarno ricerca artisti capaci di trasmettere un messaggio in linea con la sua tradizione di Città aperta al mondo, entusiasta per natura e promotrice di un continuo e proficuo dialogo fra persone e culture».

“La Danza”, 1987-88
© Manolo Valdés – ProLitteris Zurigo / Foto Enrique Palacio

Le suggestive sale e la corte di Casa Rusca sono animate dai dipinti e dalle sculture di eleganti figure di dame, di teste maestose dai lineamenti femminili e di statue equestri di nobildonne e cavalieri. La selezione di opere, realizzate dalla metà degli anni Ottanta fino ai giorni nostri, offre una panoramica sulle diverse tecniche e le multiformi sperimentazioni di Manolo Valdés. Un percorso artistico, quello dell’artista spagnolo, iniziato con la pittura e proseguito con la scultura, in una reinterpretazione dei grandi maestri dell’arte. Velázquez, Rembrandt e Matisse, in particolare, sono il punto di partenza per le sue creazioni sia pittoriche che scultoree.

«La mia sfida» – ha dichiarato lo stesso artista – «è reinterpretare il patrimonio artistico del passato, da Velázquez a Matisse, dando origine a qualcosa di nuovo e differente. Mi ha sempre affascinato la storia dell’arte, così come qualsiasi traccia lasciata dall’uomo anche solo con un disegno, vedi le incisioni rupestri della preistoria. Linguaggi che cerco di rielaborare fondendo passato e presente».

 

“Dama con sombrero ocre”, 2009
© Manolo Valdés – ProLitteris Zurigo / Foto Enrique Palacio

A dimostrazione della volontà dell’artista di creare un legame tra passato, presente e futuro dell’arte, egli reinventa i capolavori della storia dell’arte per riproporli in formati, materiali e tecniche diverse restituendoli allo spettatore in un linguaggio espressivo nuovo e originale.

Saranno presentate alcune stupende sculture della ricorrente e stilizzata Reina Mariana in cui è enfatizzata la regalità tipica di una delle icone della pittura spagnola; le statue equestri in alluminio, legno e resina (Caballero, 2017 e Dama a caballo, 2017) che guardano alla storia della scultura equestre iniziata da Donatello nel Rinascimento; i volti di donna ora in legno verniciato con pittura epossidica blu (Blue Head, 2016) ora in bronzo, alluminio e ottone (Mariposas, 2015); i dipinti su larga scala (Dorothy sobre fondo gris, 2010 e Retrato con rostro amarillo y azul, 1999) nei quali si osservano dei volti femminili stratificati: le tele grezze assumono tridimensionalità e diventano materiche.

Nella variegata produzione artistica di Manolo Valdés non potevano mancare le sculture di dimensioni imponenti (Máscara, 2007 e Daphne, 2008).

 

“Mujer Sentada”, 1987.
© Manolo Valdés – ProLitteris Zurigo / Foto Enrico Cano

Le opere di Valdés sono percorse da una forza e da una vitalità dirompenti. Nelle sue pitture è percepibile come la passione per l’arte lo spinga a cercare nuovi linguaggi espressivi, a testare e accostare materiali inusuali, ad adoperare, per esempio, sovrapposizioni di sacchi di iuta dipinti con colori pastosi che trasformano le sue tele in oggetti materici e corposi; o ancora la sua raffinata sapienza tecnica capace di plasmare le materie più diverse grazie alla quale la lavorazione del legno, del prezioso alabastro e la fusione di resine e bronzo danno vita a insolite sculture.

Il messaggio visivo che scaturisce oggi dalla sua inesauribile ricerca scultorea e pittorica è una celebrazione dei soggetti “classici” e, insieme, una rottura con gli archetipi del passato, tale da elevare la proposta estetica di Valdés come una delle più originali e brillanti del panorama artistico internazionale contemporaneo.

 

La mostra è accompagnata da un catalogo corredato da immagini a colori delle opere esposte, unitamente a contributi critici: Manolo Valdés, a cura di Rudy Chiappini, testo di Javier Molins, Locarno, Pinacoteca Comunale Casa Rusca, 2019 (pp. 160, ill. a colori).

Per tutte le informazioni sulla mostra e il relativo catalogo vi invitiamo a consultato il sito del Museo Casa Rusca: http://museocasarusca.ch

In cima