Teatro

L’umorismo nero di Claudio Cinelli al Festival delle Marionette

Di Manuela Camponovo

Con un ironico taglio del nastro Michel Poletti ha inaugurato ieri il Festival internazionale delle Marionette. Ospite di prestigio del primo appuntamento di questa 36esima edizione Claudio Cinelli che con il suo solito understatement d’impassibile umorismo nero, ha proposto in Skretch una carrellata dei suoi famosi numeri storici. Esponendo solo, sul muro della “baracca”, le braccia e, soprattutto, mani e dita, egli costruisce in un attimo, rivestendole di stoffa e penne, bizzarri costumi ed occhi, i suoi stravaganti personaggi, in particolare animali, canterini e sulla base parodistica dei generi più svariati, dal pop al rock, al jazz, all’opera. Altra caratteristica è che tutti finiscono o vengono interrotti con una morte violenta, fulminati da uno sparo, da un crash, dal mare che inghiotte il romanticismo di “Guarda che luna”, buttati giù, distrutti in un lampo. Del resto basta liberare le mani e le dita dalle stoffe, dai capelli, dagli occhi, ed ecco svelato ogni trucco… Un disfattista della magia che però ce ne fa apprezzare ancora di più l’abilità.

A volte, Cinelli si esibisce “all’aperto”, sul palco, muovendo marionette con i fili, oppure con bastoni, dando spazio alla tenera poesia di uno struzzo che si addormenta in un baule fiorito, facendo emergere una struggente geisha o ancora una ballerina classica. Essenziali storie, patetiche, grottesche, liriche. Arrivando persino alla denuncia politica: c’è tutta la fulminante immagine di un effimero del potere nella scenetta della bandiera italiana e dello stentoreo discorso, pur incomprensibile, da un supposto balcone, disfatti ambedue, spariti, inghiottiti improvvisamente da chissà quale forza oscura… Uccelli e uccellastri, ma anche pecore e mucche, in assolo o duetto, in bilico tra demenziale e surreale.

Però ci sembra, anche notando una certa irrequietezza dei bambini più piccoli, che forse la fascia d’età consigliata, dai quattro anni, andrebbe riveduta al rialzo. Uno spettacolo un po’ troppo sofisticato, nonostante la parata di buffi pupazzi.

Il festival prosegue oggi con una fiaba classica, I musicanti di Brema del Teatro Glug(alle ore 11) e i russi virtuosi dei fili, The Fifth Wheel, in Wild West Cabaret (ore16), sempre al Teatro Foce.

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