Incontri

“Ma liberaci dal male”, la raccolta postuma di Erminio Ferrari

Venerdì 2 settembre, alle ore 18.30, in occasione della pubblicazione di Ma liberaci dal male (Edizioni Tararà, 2022) si terrà nell’Auditorium di Monte Verità ad Ascona un incontro – ad ingresso libero – dedicato ad Erminio Ferrari, scomparso quasi due anni fa. Scrittore e giornalista de La Regione, l’autore ha regalato quest’ultima e preziosa raccolta postuma, un libro di nove racconti spuntati dal suo archivio. Intervengono: Giovanni Margaroli, Ed. Tararà; Marta Ferrari, figlia di Erminio; Paola Giacoletti, curatrice del volume; Stefano Guerra, La Regione.

Questi nove racconti sono l’ultimo regalo di Erminio Ferrari, scrittore che non esitiamo a definire “grande”. Per l’importanza dei temi, per lo stile originale, per la completa e perfetta identificazione dell’autore con i suoi testi. Apparentemente distinti tra racconti di montagna e ritratti umani, essi ruotano tutti attorno ad alcuni temi “ultimi”. E in tutti rimbalza l’interrogativo senza risposta sulla presenza del “male” nel mondo e nella storia.

In principio era la montagna… Sì, è questa la matrice, meglio si direbbe il motore, di questi racconti, dono prezioso e postumo, spuntato dall’archivio di Erminio Ferrari a un anno dalla sua scomparsa. Anche in questi l’alta quota che si respira è sia oggettiva che stilistica. Nella maggior parte di essi l’inizio coincide quasi sempre con un luogo e un tempo relativi a un’escursione o a una scalata. Sono così subito date le coordinate, le circostanze in cui è avvenuta, seguite, a volte solo per cenni, dalle peculiarità di quella particolare montagna o dalle difficoltà sorte in itinere, oppure rese esplicite nel dipanarsi del testo. L’escursione e il suo corteo di problemi a loro volta sono semplicemente una cornice, se non addirittura un pretesto, per cominciare a dire, a scrivere. Come se raccontare non si potesse, se non cominciando in quel modo. 

Erminio Ferrari (1959-2020) era giornalista del quotidiano ticinese  laRegione, responsabile della pagina estera. Ha collaborato con La rivista della montagna, Alp, Lo straniero. Ha pubblicato per le edizioni Tararà In Valgranda (1996), Contrabbandieri (1997, 2000),  Porporì, (1999), Valgrande, con A. Cavalli (2001), La liberazione (2006), Mi ricordo la Rossa (2009),  Scomparso (2013) e Valzer per un amico (2020). Sempre per Tararà ha curato la pubblicazione di diversi volumi. Con l’editore Casagrande Passavano di là (2002), Fransè (2005), Cielo di stelle (2017). Con LaRegione Ticino il volume Montagne di carta. Per le Edizioni Monte Rosa con Alberto Paleari Tracce Bianche (2013), Ossola quota 3000 (2019) e I 3900 delle Alpi (2016) insieme a M.Volken.

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