Commento

Messetti racconta i cambiamenti sociali dell’aragosta cinese

Con il suo La Cina è un’aragosta (Mondadori 2025) Giada Messetti racconta come sta cambiando il gigante asiatico e si concentra sulla società cinese. La vita quotidiana in Cina ha subito profondi mutamenti. I giovani mostrano un nuovo atteggiamento verso il lavoro e il futuro. Le donne acquisiscono una maggiore consapevolezza del proprio ruolo nella famiglia e nella società. E gli anziani desiderano godersi la pensione. Nonostante gravi problemi interni come l’invecchiamento della popolazione, la frenata economica, l’alta disoccupazione giovanile e la crisi immobiliare, la Cina resta una potenza in ascesa, capace di influenzare le dinamiche economiche e geopolitiche mondiali. Messetti riconduce questa apparente coesione della società cinese all’influenza del confucianesimo, che continua a orientarne la struttura e i valori collettivi. L’autrice mette in guardia dal dimenticare che, dietro le statistiche, ci sono persone con sogni, desideri, passioni. Ma anche delusioni e frustrazioni.

La Cina è in continua trasformazione, a una velocità che ci è difficile immaginare. E si propone sempre più come un’alternativa agli Stati Uniti. La classe media sta infatti mutando gusti e stili di vita. Comprare una casa è diventato quasi impossibile. Le donne non vogliono più essere confinate nei ruoli di moglie e madre. Di più: gran parte dei cinesi vive senza aderire a un’ideologia precisa. Tuttavia, il Paese deve affrontare sfide importanti: la fuga di investimenti stranieri, il rapido invecchiamento demografico, la persistente corruzione, il forte indebitamento delle amministrazioni locali. Con l’introduzione delle riforme di mercato negli anni Novanta, la Cina ha vissuto una crescita economica rapida, vero. Ma ha anche visto un forte aumento delle disuguaglianze interne. La mobilità sociale si è rallentata, diventando un percorso competitivo riservato soprattutto alle famiglie già agiate e ben collegate.

La sicurezza è diventata una priorità assoluta, con una delle densità di sorveglianza più alte al mondo. Si stimano oltre 439 telecamere ogni mille abitanti. Per accedere a luoghi simbolici come piazza Tiananmen, è necessario prenotarsi online con un documento d’identità, superare tre controlli e passare sotto scanner in stile aeroporto. Sul piano geopolitico, Pechino rivendica il proprio ruolo storico di potenza asiatica e, sentendosi circondata, continua a sostenere la Russia, condividendo la narrazione sulla presunta espansione orientale della NATO. Messetti analizza la Generazione Z cinese, che rappresenta il 18,4 per cento della popolazione, sottolineando come Xi Jinping abbia affidato proprio a questa fascia il compito di realizzare il “nuovo sogno cinese”. Cioè il grande ringiovanimento della nazione, attraverso sacrifici e responsabilità. La Cina è diventata una potenza grazie all’impegno costante del suo popolo, mentre lo strapotere delle big tech è stato ridimensionato dalla campagna di rettifica voluta da Xi.

Tra le strategie chiave di Xi vi sono anche i programmi di rivitalizzazione delle aree rurali, mirati a una prosperità condivisa e a ridurre il disequilibrio tra città e campagne. Le privatizzazioni, nate dall’apertura economica, hanno trasformato il ruolo delle donne. Negli ultimi anni, gli sforzi di Xi Jinping per promuovere la maternità e riaffermare il valore della famiglia non hanno prodotto i risultati sperati, poiché non tengono conto delle ambizioni femminili. La politica del figlio unico è stata abbandonata: dal 2016 sono permessi due figli e dal 2021 il limite è stato ulteriormente alzato, ma senza grande effetto. Per incentivare le nascite, il governo ha introdotto misure per abbassare i costi legati al matrimonio, alla maternità e all’educazione. Tuttavia, molte donne cinesi continuano a sentirsi discriminate rispetto agli uomini. E hanno iniziato a mettere in discussione i loro ruoli tradizionali.

Le nuove consumatrici cinesi, più istruite e attive nel mondo del lavoro, hanno conquistato maggiore indipendenza economica e vivono con maggiore libertà, scegliendo di spendere per sé. Messetti sottolinea come la politica cinese stia cercando di cambiare prospettiva sull’invecchiamento della popolazione, considerandolo non solo un problema sociale, ma anche un’opportunità economica. Gli over sessanta chiedono servizi che garantiscano sicurezza finanziaria durante la pensione. Le Olimpiadi del 2008 hanno rappresentato un primo test per il governo nella lotta all’inquinamento urbano. Oggi, nonostante la Cina sia il principale emettitore mondiale di CO2, la sostenibilità è diventata una priorità nello sviluppo interno. La “lunga marcia green” è ormai un pilastro della strategia cinese per trasformare il proprio modello di crescita. La Cina punta sulle energie rinnovabili come parte integrante di una transizione economica che coinvolge anche AI, robotica, microchip e spazio.

Infine, Messetti ricorda che «la Cina è un’aragosta che ha abbandonato il vecchio carapace e sta attraversando la fase di transizione necessaria alla formazione di un nuovo involucro capace di contenere il suo corpo immenso. Nessuno sa come sarà questa nuova versione del Celeste Impero, ma è certo che una delle protagoniste di questa transizione sarà la società cinese, un fattore che noi tendiamo spesso a sottovalutare o dimenticare». Inoltre, «stiamo attraversando un cambiamento d’epoca, non siamo più in un’epoca di cambiamento. […] Le decisioni di Xi Jinping hanno ripercussioni dirette sulle nostre vite, esattamente come quelle adottate dal presidente degli Stati Uniti. Coltivare la curiosità nell’esplorazione di un territorio sconosciuto e sviluppare un approccio nuovo alla Cina, andando oltre le semplificazioni ideologiche e cercando di ottenere una visione articolata […]. Non certo per compiacere il Dragone, ma per agire nel nostro interesse».

Amedeo Gasparini

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