Cultura

Milano, il Cenacolo sarà gestito dalla Pinacoteca di Brera

Ultima Cena, Leonardo da Vinci

È ufficiale: il Cenacolo Vinciano a Milano passerà in gestione alla Pinacoteca di Brera. A deciderlo è stato Alberto Bonisoli, Ministro italiano per i Beni e le Attività Culturali, firmando – martedì 13 agosto – i decreti attuativi della legge di riorganizzazione del ministero che entrerà in vigore il 22 agosto 2019.

In merito alla recente decisione sul passaggio d’amministrazione del Cenacolo di Leonardo da Vinci – attualmente gestito dal Polo Museale della Lombardia – il Collegio Romano sottolinea che «si tratta semplicemente di “ordinaria amministrazione”». Questo però non frena le critiche e le diverse lamentele sorte in questi giorni dalle fila dei sindacati e dal consiglio superiore dei beni culturali, che il ministro italiano non ha consultato.
Il decreto ministeriale, firmato da Bonisoli il 13 agosto, comporta diversi cambiamenti e tante novità per i musei di gran parte d’Italia.
Si parte con la riorganizzazione della rete museale pubblica, che introduce l’abolizione dei poli museali regionali sostituiti da 10 direzioni territoriali. E qui viene sottolineata da alcuni la prima criticità dell’intervento, perché alcune di queste direzioni sono anche accorpate tra loro (per esempio Piemonte e Liguria, Lombardia e Veneto, Puglia e Basilicata) con un direttore che dovrà occuparsi di realtà che fisicamente si trovano distanti tra loro. Mentre, in altre regioni le direzioni territoriali non vengono istituite: è il caso del Friuli, delle Marche e dell’Umbria dove i musei territoriali vengono affidati ad un museo a gestione autonoma. Ecco quindi che a Trieste il Castello di Miramare (al quale dopo le polemiche è stata lasciata l’autonomia) si dovrà occupare anche di tutti i musei friulani.
Lo stesso a Perugia dove il Museo Nazionale dell’Umbria, autonomo, diventa plurale e si trasforma nei Musei Nazionali dell’Umbria, assumendo la gestione degli altri musei prima affidati al polo. Invece, nelle Marche nascono i Musei Nazionali delle Marche.
A Roma dove il Museo Nazionale Etrusco era stato privato – anche qui tra le polemiche – della sua autonomia, il complesso di Villa Giulia risale in sella ritrasformandosi in autonomo, ma questa volta in forma di “rete di musei” (Musei Nazionali Etruschi). La scelta della direzione avverrà attraverso un concorso internazionale; attualmente il museo è diretto da Valentino Nizzo, e resterà nell’orbita della direzione generale archeologia.
Venezia, la Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro viene affidata al museo autonomo dell’Accademia. Ma il caso che fa più scalpore riguarda Milano e la fragile opera di Leonardo Da Vinci: ogni anno tappa fissa per diversi turisti, nonostante le visite siano limitate a piccoli gruppi a causa della grande delicatezza dell’opera stessa. L’affidamento della sua gestione a Brera, attualmente diretta dall’inglese James Bradburne, arriva il giorno dopo la notizia del via libera del ministero al progetto di restyling di Palazzo Citterio pensato per ospitare le collezioni del Novecento, con l’obiettivo di farne una “Brera Modern“, su modello della britannica Tate Modern. La trasformazione copernicana è avviata. Sempre che un possibile nuovo ministro della cultura italiana non decida di cambiare ancora…

 

 

 

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