Fotografia

Milano, incontri dedicati ai libri che hanno fatto la storia della fotografia

Leggere la fotografia è un progetto culturale che propone una serie d’incontri dedicati ai libri che hanno fatto la storia dell’immagine fotografica. Questi appuntamenti, che avranno luogo a Forma Meravigli a Milano (Italia), sono dedicati non solo ai professionisti del settore ma anche agli studiosi, agli appassionati e a ragazzi e bambini.

Propone il progetto la Fondazione Forma per la Fotografia nell’ambito delle iniziative relative alla realizzazione della Biblioteca dell’immagine. Quest’ultima ha come proposito quello di diventare la più  importante biblioteca specializzata di fotografia in Italia.

I prossimi incontri:

Mercoledì 23 gennaio, ore 18.30
Federica Muzzarelli, professore Associato di Fotografia e cultura visuale presso l’Università di Bologna-Campus di Rimini, racconta il libro Sulla fotografia (Einaudi) di Susan Sontag.

Nel 1977 viene data alle stampe una raccolta di scritti di Susan Sontag (1933-2004), studiosa, scrittrice e attivista femminista americana. Tradotti in italiano l’anno successivo, quegli scritti divengono subito un classico per chiunque s’interessi, legga e si appassioni di fotografia. Il segreto della fortuna e della fama del libro risiede forse anche nella sua natura ibrida. Nei sei saggi che lo compongono, infatti, Susan Sontag lavora per illuminazioni e continue, affascinanti, citazioni dal cinema, dalla letteratura, dall’arte, alimentandole attraverso una costante contestualizzazione delle vicende della fotografia con la politica, la storia, la cultura, la comunicazione. Costruito come un susseguirsi di spunti, riflessioni e sollecitazioni, offerti con un andamento rapsodico che non abbandona il lettore fino alla fine del testo, Sulla fotografia coinvolge il lettore attraverso un apparato ricchissimo di definizioni spesso folgoranti che, se pure hanno nell’America e nella fotografia americana il principale palcoscenico, si rivelano in grado di parlare della fotografia in tutta la sua complessa identità.

 

Mercoledì 6 febbraio, ore 18.30
Michele Smargiassi, giornalista e critico di fotografia, autore di numerosi libri e del blog “Il fotocrate”, racconta la Camera Chiara (Einaudi) di Roland Barthes.

Roland Barthes (1915-1980), tra i maggiori intellettuali europei del secondo Novecento, autore di riflessioni seminali nei campi della critica letteraria, della semiologia, della retorica antica, dell’analisi della cultura di massa, con incarichi prestigiosi di insegnamento all’Écolè des hautes Étude en Sciences Sociales e al Collège de France, rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per una riflessione teorica sulla fotografia. Già autore nel 1961 del saggio pionieristico Il messaggio fotografico, nel 1980 dà alle stampe La camera chiara, che esce contemporaneamente in Francia e in Italia e sconvolge il modo di pensare la fotografia e di riflettere sulla sua identità. A partire da un titolo suggestivo e in parte misterioso, tanto da essere stato spesso male interpretato, Barthes ci introduce in una dimensione affettiva della fotografia, a partire dal proprio amore per le immagini, per quelle dei grandi autori ma anche per quelle dell’album di famiglia. Il risultato è un’analisi affascinante e molto personale, capace tuttavia di far emergere gli snodi teorici fondamentali di un mezzo che ormai invade in modo totale e permanente la nostra vita.

 

Mercoledì 20 febbraio, ore 18.30
Maria Nadotti, giornalista, saggista, consulente editoriale e traduttrice; scrive di teatro, cinema, arte e cultura per testate italiane e estere, racconta Capire una fotografia (Contrasto) di John Berger.

Gli scritti di Berger sulla fotografia sono tra i più originali del Ventesimo secolo. La selezione di Capire una fotografia contiene venticinque testi, scelti da Geoff Dyer e organizzati in ordine cronologico, che danno conto della passione civile e politica di uno dei grandi intellettuali della nostra epoca e della sua instancabile esplorazione del mondo e dei linguaggi che lo raccontano. L’autore indaga l’opera di fotografi come Henri Cartier-Bresson, Martine Franck, Jitka Hanzlová, André Kertész, W. Eugene Smith, Paul Strand – e la vita degli uomini e delle donne fotografati – con un impegno, un’intensità e una tenerezza travolgenti. un grande saggio di teoria critica che si è costruito a poco a poco nel corso di oltre cinquant’anni. Saggista e critico dell’arte, ma prima di tutto narratore, John Berger (1926-2017) non smette di sorprendere e di confermarsi uno degli scrittori più amati e influenti del nostro tempo.

 

Mercoledì 6 marzo, ore 18.30
Daniela Persico e Alessandro Stellino, critici cinematografici e docenti di cinema. Insieme hanno fondato e dirigono il magazine online «Filmidee», raccontano Pittura, fotografia, film (Einaudi) di Lazslo Moholy Nagy.

Pittura Fotografia Film (1925) di Làszló Moholy-Nagy è insieme il manifesto teorico della fotografia moderna, una riflessione sull’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica scritta dieci anni prima del saggio di Benjamin, e un testo di teoria dei media e della cultura visuale che continua a stupirci per la sua attualità. Da un lato va considerato come uno dei documenti decisivi di quella straordinaria stagione di riflessione sul ruolo culturale della fotografia e del cinema che furono gli anni Venti e Trenta, in stretta relazione con gli scritti di registi e teorici come Vertov, Epstein, Benjamin e Kracauer, le sperimentazioni fotografiche di Man Ray e Rodcenko, i fotomontaggi dei costruttivisti russi e dei dadaisti berlinesi, il cinema astratto di Ruttmann, Eggeling e Richter. Dall’altro può essere letto come un testo che introduce per la prima volta alcuni dei temi ancora oggi al centro della teoria dei media e degli studi sulla cultura visuale: la capacità dei media di riorganizzare l’esperienza sensibile degli individui, il ruolo dell’arte nella sperimentazione di un uso umanistico-estetico della tecnologia, gli effetti epistemologici e sociali di quel primato del visivo che proprio allora cominciava a manifestarsi in piena evidenza.

Per maggiori informazioni visitare il sito: www.formafoto.it

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