Intervista

Organizzare la cultura. A colloquio con Roland Hochstrasser

“Le agende culturali nella Svizzera italiana”, l’incontro promosso dall’Osservatorio culturale del Cantone Ticino, 11 ottobre 2022.

Organizzare la cultura; tenere traccia di chi ne anima la vita; rendere conto, infine, di un panorama culturale in evoluzione, di anno in anno mai uguale a sé stesso, vivace e in fermento, anche in una realtà circoscritta come quella della Svizzera italiana. È di questi aspetti che si nutre il progetto dell’Agenda culturale gestita dall’Osservatorio culturale del Canton Ticino: certo un unico grande repertorio, aggiornato quotidianamente, di quanto – tra eventi, conferenze, spettacoli e molto altro – alimenta lo scenario culturale ticinese, ma anche la possibilità, per chi lo gestisce, e forse anche il dovere, di coltivare un legame costante con gli operatori culturali del territorio, creando dialogo, condivisione; facendo – infine – “rete”. Ce ne parla, dopo un incontro di successo, rivolto ai gestori di tutte le agende culturali sparse sul nostro territorio, lo scorso 11 ottobre, Roland Hochstrasser, a capo dell’Ufficio dell’analisi e del patrimonio culturale digitale.

Roland Hochstrasser, cosa intendiamo esattamente con “Agenda culturale”? Dovrebbe prevalere, per un funzionamento ottimale, il dato “culturale” (quindi schede, descrittivi…) o la sinteticità di un’agenda?

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