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Ottavio Lurati presenta “La pulce nell’orecchio”

Sabato 27 novembre, alle ore 17.30, Ottavio Lurati presenterà a Montagnola – presso l’aula magna del Centro scolastico di Collina d’Oro –  il suo ultimo libro: La pulce nell’orecchio (Fontana Edizioni). Insieme con pubblico, lettrici e lettori vi sarà modo di curiosare tra i modi di dire quali “perdere la Trebisonda”, “fagh i corni ala dòna”, “ma che stori d’Egitt” e altri motti giovani quali “Visco girl” e “nuovo di pacca”. L’entrata è gratuita. L’accesso è consentito solo con Covid Pass.

Perchè diciamo” tucà ferr” per fare sì di aver fortuna oppure “fare le corna alla moglie” o “ho perso la Trebisonda” per confidare ad un amico che ho perso l’orientamento, che sono rimasto smarrito? Il volume commenta pure casi come “l’è n barlafüs” (che dapprima, per secoli, si appioppò alla donna) e “al fa l magütt”, fa lavori pesanti, che è un riflesso tra la gente dei poemi quattrocenteschi in cui compare il personaggio di Margutte, che fa da spalla, da aiutante a Morgante, l’antieroe di cui narrano il Pulci e l’Ariosto. Intanto una lettura scherzosa e culturale insieme si avanza per ma che “stori d’Egitt”, con cui la nostra gente dichiarava che le si raccontavano solo frottole. Il volume è utile poiché non esistono libri da cui “copiare” con grande facilità. Aggiungi che in antico, con un pizzico di superstizione, si toccava legno per imitare coloro che nei primi secoli toccavano il legno della croce di Cristo per allontanare il male o la disgrazia. Poi si passò ad una materia diversa, il ferro: toccare ferro. Un capitolo è dedicato al linguaggio dei giovani, comprese le recentissime invenzioni femminili delle “visco girl” e del giovane saluto di “Bello zio!”. Si avanza una nuova lettura per “far mafia”, espressione dell’Italia del nord esportata in Sicilia dai questori e commissari di polizia che il governo piemontese (poi italiano unitario) invia nel Meridione. Modi di dire quali “nuovo di pacca” e “fare resilienza” (oggi molto in voga) continuano ad accendere il nostro stupore e il fascino della scoperta. Svelano angoli reconditi del nostro vissuto comunitario e sono immagini e colori che fanno affiorare parecchie verità sull’uomo e le infinite vicende del nostro esistere.

Per un approfondimento v. L’Osservatore n.48/2021, in uscita sabato 27 novembre; nella rubrica “Il canto dei libri” vi sarà un estratto di La pulce nell’orecchio.

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