I viaggi di Manuela

Pass sì, pass no

Non si può capire una città senza utilizzare il suo sistema di trasporto pubblico. (Erol Ozan)

Ormai la maggior parte degli uffici turistici offrono dei “pass”, delle carte che contengono, sulla base di una certa cifra, offerte cumulative gratuite per girare con i mezzi pubblici e/o per le visite di molte attrazioni, con una durata limitata. Ebbene, sulla base della mia esperienza vi dico che quasi mai sono convenienti. Prima di lasciarvi sedurre dagli specchietti, pensateci bene.
Visto che sono appena stata a Vienna, lì la carta per un giorno si pagava 70 euro e veniva reclamizzata per più di sessanta attrazioni. Innanzitutto scorrete queste attrazioni e guardate quali sono veramente di vostro interesse. Non è che se non pagate dovete andarci per forza. Quindi, scegliete il giorno, fate una lista di quello che volete andare vedere e di quello che riuscireste a vedere (con calma! Non “alla giapponese”, sempre facendo l’esempio di Vienna, Belvedere e Schönbrunn meritano già una giornata intera ciascuno e anche il Museo di storia dell’arte. Visitarli tutte e tre in un giorno? Da stakanovisti superficiali!).

Dovete anche controllare ciò che è aperto o chiuso quel giorno e anche ciò che vi sarebbe offerto comunque gratuitamente. E poi anche la logistica ha il suo senso, se fate la somma di attrazioni per cui dovete continuamente saltare da una parte all’altra della città perché molto lontane tra di loro, perdereste un sacco di tempo negli spostamenti e sarebbe uno spreco. Gli esempi che fanno con il pass riguardano proprio questo problema come l’accesso alla reggia di Schönbrunn e alla ruota panoramica nello stesso giorno: ma queste due ultime proposte si trovano proprio agli antipodi! E quando poi ti dicono anche la durata della visita, si raggiunge il ridicolo… Albertina: un’ora! Ma figuriamoci, gente che evidentemente o non c’è mai stata o vuole fare la furba…

Io ho ragionato su tutto questo e per le mie modalità di visita e per i miei interessi particolari nemmeno in un giorno ho speso più di 70 euro, anzi molto meno. Anche i mezzi pubblici li ho usati poco e proprio quando non potevo farne a meno (ma come recita l’aforisma che ho scelto per questo testo, qualche volta vale la pena di provare…). Naturalmente poi ci sono pass per più giorni e il costo è conseguente, anche in questo caso difficilmente raggiungereste la cifra pagata. Per una autentica utilità questi pass dovrebbero costare meno.

Ci può essere naturalmente il vantaggio di saltare la fila, ma ormai la coda di chi prenota online e ha già acquistato il biglietto è anche più lunga di quella di chi si presenta alla cassa per l’acquisto sul posto, quindi anche questa è una falsa illusione. Se potete, per evitare lunghe attese, scegliete piuttosto di andare a visitare, in particolare, le città durante la bassa stagione o comunque non nei periodi più affollati. Io come ho già scritto non ho trovato quasi mai coda né a Barcellona (dove sono stata a gennaio) né a Vienna, per citare le mie ultime mete europee tra le più visitate. In estate è un vero delirio, senza contare il caldo, soprattutto in Spagna: d’inverno al Sud, in primavera al Nord, sono delle regole di base di chi vuol viaggiare in tranquillità, senza stramazzare per il caldo, la folla, la fatica.

Diverso il caso di alcune offerte regionali o nazionali per cui in un dato periodo di tempo potete usare ad esempio tutti i treni che volete, in genere con un paio di viaggi avrete ammortizzato la spesa se doveste spostarvi frequentemente da una città all’altra. Nella stessa località solo se intendete utilizzare i mezzi pubblici tutti i giorni, più volte al giorno. Altrimenti conviene acquistare il biglietto di volta in volta.

E allora buone visite!

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