Recensione

Pensieri nella brezza dei giorni

Il viaggio di Graziano Martignoni nella quotidianità e nel tempo raccolto in un libro.

Lo immaginiamo come quell’uomo rappresentato in copertina, Graziano Martignoni: in piedi, rilassato e con le mani in tasca, mentre dalla spiaggia guarda l’orizzonte di un mare tranquillo solcato da una nave, assorto in pensieri che cercano l’infinito attraverso il presente. In quella copertina è rappresentato l’uomo: non il professore, lo psichiatra o lo psicanalista, ma il viaggiatore, «l’indagatore di spaesamenti e ritrovamenti di altre geografie» come riporta lo stesso Martignoni citando una dedica a lui rivolta da un vero geografo ed esploratore, Franco Michieli.

Tutto il libro (Pensieri nella brezza dei giorni, Armando Dadò editore) è un viaggio. In nove paesaggi per nove soste, ciascuna in infinite stanze. Come dire: da uno sguardo ampio e totale al dettaglio, al particolare, dove i temi e le questioni che assillano l’uomo e il suo animo trovano una risposta mai scontata, sempre positiva.

Un libro che «assomiglia ad una cartella clinica del presente, in cui si cerca di leggere non tanto le prove di questo e di quell’evento umano e sociale, ma le tracce». E solo un attento esploratore dell’anima, un cacciatore del profondo, è in grado di seguire tracce per scovare la preda che rende la vita umana più difficile, a volte insostenibile, sempre necessaria di cure. In questo, Graziano Martignoni è un maestro.

Un percorso alla scoperta dell’educazione, della cura, del tempo, dell’avventura che può diventare luoghi da scoprire, valori e virtù da seguire, minaccia di naufragio, sguardi curiosi su ciò che ci è vicino, oppure amorevoli occasioni di dolcezza.

La struttura del libro propone contributi che l’autore ha pubblicato in diverse occasioni nel passato e permette di avvicinarsi al testo in due modi: o approfondendo i singoli temi, sostando su ciascuno di essi con l’approccio dello studioso; oppure, più semplicemente, tenendo il volume sul comodino, visitando ogni sera una delle piacevolissime “stanze”, edificanti e rigeneranti. Dolcemente, come la brezza dei giorni.

Un libro sulla mutazione, scrive l’autore, che vuole leggerne i segni silenziosi, a volte persino contradditori. E così ci si ritrova a vivere la quotidianità di un tempo, molto spesso perduta, immaginando un futuro, un tecno-mondo, dove le macchine e le cose prendono il posto dell’uomo e della sua fragilità. Ma dove non potranno mai essere cancellate né l’eredità generativa né la “morte morente” che pone le domande ultime anche al più scettico degli uomini.

Mancava da tempo, un libro così. Capace di riempire quei vuoti che la società oggi crea nella quotidianità dei rapporti giocati tutti sulla superficialità, sull’istinto e sull’aggressività incontrollata. Qui si ripropone l’uso della ragione e della ragionevolezza. Con riferimenti e citazioni che aprono la mente verso nuovi orizzonti. Quegli stessi orizzonti che l’uomo in copertina scruta immaginando nuovi viaggi e nuove scoperte.

Luigi Maffezzoli

Graziano Martignoni
Pensieri nella brezza dei giorni
Armando Dadò Editore, pp.384, 30 CHF

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