Festival

Per i più piccoli torna il Maggiolino

È tutto pronto e finalmente si riprende. A Lugano torna anche il Maggiolino, il Festival del Teatro Pan dedicato ai piccolissimi (3-8 maggio). Il testimone, dopo la scomparsa di Vania Luraschi, è passato ad una sua fedele e storica collaboratrice, Cinzia Morandi che subito rende memoria a Vania, promotrice e animatrice di tante iniziative teatrali e di questa fioritura primaverile: «È lei che lo ha portato avanti e con Elena Chiaravalli negli ultimi anni, voleva realizzare un festival riservato alla prima infanzia, oggi dagli 0 ai 5 anni. Vania aveva visto come lavoravano le compagnie italiane, storiche, come La Baracca e il Teatro delle Briciole, come creavano queste rassegne, e quindi ha voluto portare anche da noi una iniziativa del genere, nel 2009, scegliendo una settimana del mese di maggio, così è nato il Maggiolino».

Non sono mancate le difficoltà. Nel 2018 è stata festeggiata la decima edizione, ma nel 2019 Vania Luraschi si è ammalata e il festival che, tiene a precisare Cinzia Morandi, richiede il medesimo impegno organizzativo di una qualsiasi rassegna per adulti, non ha potuto svolgersi nella sua formula consueta: «abbiamo fatto solo due o tre spettacoli per non perdere i giorni che avevamo già stabilito con il Teatro Foce; nel 2020 eravamo pronti, ma come sappiamo è arrivata la pandemia; nel 2021 avevamo iniziato, però la situazione era complicata, ci sarebbero state anche compagnie internazionali, quindi non ce la siamo sentita di mettere in campo tutte queste energie, rischiando».

Il festival infatti ha un carattere internazionale, spesso le produzioni per i più piccoli non si servono di parole, ma si basano piuttosto sul movimento, i suoni, i colori. È più facile attraversare le frontiere: «Quest’anno abbiamo una creazione indicata a partire dai nove mesi, una performance di incontri di corpi, di danza che coinvolge anche i genitori, ed è interessante in particolare in questo spettacolo francese (Tac-Til-A-Son di e con Beatriz Navarro), il modo in cui è lasciato spazio alla creatività del bambino stesso».

Il tema scelto per l’undicesima edizione è Io e l’universo, quello che doveva essere nel 2020, da cui del resto sono stati ripresi alcuni spettacoli italiani: «siamo stati cauti, anche perché il lavoro parte mesi prima, s’inizia da settembre, non sapevamo quindi come si sarebbe sviluppata la situazione; con l’Italia è più facile programmare, quindi abbiamo impostato una versione leggera, flessibile, rispetto a quella pensata nel 2020, almeno per quanto riguarda l’estero». Perciò tra le otto compagnie troviamo soprattutto provenienze svizzere e italiane, una dalla Francia, come detto e Domovoi Theatre Company di Igor Mamlenkov che ha studiato alla scuola Dimitri e vive nel nostro paese, ma di fatto è russo. Nella locandina compare con la sigla “CH”: «è stata una svista assolutamente involontaria, nel sito e sulla brochure per le scuole appare la corretta origine». Di questi tempi è meglio sottolinearlo.

“Piccoli universi sentimentali” di Antonio Catalano

Inoltre, vista la ristrutturazione delle imprese, è stato fatto un percorso di formazione pedagogica durato un anno con Antonio Catalano, nome ben noto dalle nostre parti, scaturito in Piccoli universi sentimentali con la regia di Catalano e Cinzia Morandi in scena. Il Teatro Pan riprende Il giardino di Gaia, ormai un evergreen, e debutta con Ecco il mondo!, regia di Monica Ceccardi (che è anche interprete) e Cinzia Morandi, in collaborazione con Antonio Catalano e Sissy Lou, per i 2-3 anni.

A fianco degli spettacoli per il pubblico, replicati per le scuole, ci sono i laboratori, come Il giardino dell’anima, dai 3 anni: «con Antonio Catalano ne abbiamo preparato uno di arte povera della durata di 45 minuti; per realizzarlo abbiamo lavorato con lui, qui e in Piemonte, e abbiamo creato anche un format legato al suo modo di lavorare». Antonio Catalano sarà presente con le performance Per terra per cielo per mare, che comprendono un Murales, molto probabilmente se non piove dipingerà la parete esterna del Teatro Pan, coinvolgendo i bambini e invitandoli a pitturare con lui, seguito dalla Tavola imbandita, «cibo per l’anima». Altre attività di laboratorio sono quello filosofico con Silvio Joller (Io e l’universo), Mindful Voice del Pan per genitori e bambini sull’espressività vocale, e per gli adulti: L’amore, l’energia della famiglia con Eveline Moggi. Ci sarà anche un appuntamento per la presentazione deli libro di Luca Chieregato, Di che storia hai bisogno? (per adulti).

Gli spettacoli saranno ospitati al Teatro Pan, alcuni allo Studio Foce, perché «quando si lavora con i piccoli, c’è bisogno di creare una vicinanza con il pubblico, una interazione», altri si svolgeranno sul palco tradizionale del Teatro Foce. Per una questione organizzativa, l’ordinaria incertezza, non ci saranno trasferte in questa edizione: «se l’anno prossimo tutto tornerà alla normalità, se le sovvenzioni arriveranno, potremo realizzare un Maggiolino più articolato». Il budget di quest’anno è intorno ai 40.000 franchi, la manifestazione può contare su diversi sostegni pubblici, Cantone e Comune, e privati di enti e ditte; è stata anche assunta una persona per occuparsi della ricerca di fondi.

Per quanto concerne le scuole, la programmazione ha dato buoni risultati, quasi tutto esaurito. Per il resto, Cinzia Morandi ha imparato negli anni a fianco di Vania Luraschi, ma era Vania la macchina organizzativa, adesso per Cinzia e le sue collaboratrici, occorre continuare sulla strada dell’esperienza per poter far crescere, ingrandire, il festival.

 

Il programma

Tac-Til-A-Son

Cos’è la comunicazione quando non ci sono le parole? La motricità del bebè è insieme affettiva, intelligente, sensibile e creativa. In quanto adulti, possiamo essere all’ascolto di questa motricità? Tac-Til-A-Son invita a esplorare la fantasia a partire dalla semplice corporeità del gesto e del suono, a scoprire il piacere di comunicare senza parole. Propone un incontro dei corpi che si muovono, che suonano, esplorando ogni gesto per creare un legame. Saranno i bambini ad invitare gli adulti a vivere e condividere la comunicazione attraverso il movimento.  (Con Beatriz Navarro, Francia, dai nove mesi).

3 maggio, ore 9.30/16.30, Studio Foce

 

Lunatica

La storia di Lunatica che ci racconta del suo sogno: vuole dormire sulla luna e da lassù osservare il mondo che cambia. Come un nuovo Gurdulù, lo scudiero del Cavaliere Inesistente di Italo Calvino, anche Lunatica si lascia “diventare” quello che incontra: uccello, vento, bolla di sapone, aereo e in fine, la luna stessa. Una storia tira l’altra e attraverso i voli pindarici che solo i bambini riescono a fare, ci lasciamo incantare dalla leggerezza dei gesti, dalle parole in rima e dai pochi oggetti in scena riuscendo ad ingannare la forza di gravità, tutti con il naso all’insù, più leggeri di prima e di certo più vicini alla luna. (Di e con Anna Frascendini, Scarlattine Teatro / Campsirago Residenza, Italia, senza parole, dai 3 anni).

4 maggio, ore 16, Teatro Foce

 

Il giardino di Gaia

Qui si narra la storia di un giardino che si trasforma con il passare delle stagioni e di un pulcino che non vuole uscire dal guscio perché sta bene al caldo nel suo uovo. Passa un anno intero ed in primavera il pulcino nascerà. Il racconto si muove nello spazio circolare di un grande tappeto di iuta ed ogni spettatore siede, sul proprio cuscino, all’interno della scena. Gaia e Aprile, le due custodi del giardino, conducono i piccoli ospiti nel viaggio che attraversa le quattro stagioni. Farfalle, piccoli alberi, fiori, specchi d’acqua, uova magiche, pesci volanti, passano dalle mani delle attrici a quelle dei bambini per comporre il grande gioco nel quale genitori e bambini insieme si trovano coinvolti. La musica e il canto contribuiscono a creare l’atmosfera accogliente necessaria per permettere la partecipazione al gioco anche dei bambini più piccoli. Vincitore del Young Critic’s Prize “Other View” al Kingfestival 2011 di Velikij Novgorod, Russia. (Di Marcello Chiarenza, regia di Pietro Chiarenza, con Elena Chiaravalli e Karin Hochapfel, Svizzera, da 1 a 5 anni).

5 maggio, ore 16.30, Studio Foce

 

Ecco il mondo!

Una creatura nasce e fa nascere il mondo, dalla sua nascita come una cascata nasciamo di nuovo tutte e tutti. Esploriamo con lei un mondo di prima delle parole, fatto di elementi, respiri, sguardi. Ci mettiamo in ascolto dei suoni dell’universo che scopriamo risuonare in armonia con ciò che più profondamente siamo. Una creatura che nasce ha in sé il suono del cosmo, nascendo alza il velo del nostro sguardo e ci permette di riscoprire in noi, attraverso di lei, l’intero universo. Una creatura che nasce dà anima alle cose, si apre al mondo e ce lo dona. (Regia di Monica Ceccardi, anche in scena, e Cinzia Morandi, Teatro Pan, Svizzera, dai 2 anni; a seguire il laboratorio Il giardino dell’anima).

7 maggio, ore 10, Studio Foce

  

Piccoli universi sentimentali

I bambini disegnano uccelli che sembrano pesci e pesci che sembrano uccelli. Questa idea che i bambini ci donano sarà la traccia che lo spettacolo seguirà per portarci in un mondo al contrario: le stelle per terra e in alto peperoni, cipolle e foglie autunnali. Quello che sta in alto starà in basso e viceversa. Agiremo nel mondo di mezzo, tra cielo e terra costruendo piccoli universi sentimentali. Il personaggio si ritroverà in un sogno dove il suo sguardo sarà meravigliato, pieno di stupore e curiosità. Un luogo dove il tempo è sospeso e non scorre. Uno spettacolo fatto dei silenzi e dei sorrisi di un’esploratrice dell’anima. (Idea e regia di Antonio Catalano, con Cinzia Morandi, Teatro Pan, Svizzera, dai 3 ai 99 anni…)

7 maggio, ore 16, Studio Foce

 

Kto tam?

C’era una volta una famiglia che viveva in una casa di legno, con animali, un giardino di api, bambini che correvano a piedi nudi e giocavano giorno e notte. Tuttavia, la vita è dura nel villaggio, così un giorno la famiglia decide di partire alla ricerca di una vita migliore in città, ma si dimentica di portare con sé il suo Domovoi, lo spirito della casa. Il Domovoi è comunque uno spirito responsabile, prende sul serio il suo dovere e comincia a prendersi cura della casa vuota da solo. I suoi amici sono un cane birichino e la casa stessa. Cerca di divertirsi il più possibile, ma ha un sacco di cose da fare per la casa. Vola via verso mondi sconosciuti o verso i suoi ricordi dei secoli precedenti. Ma in realtà, sta solo aspettando che i suoi nuovi padroni, una nuova famiglia arrivi in casa. Ecco perché chiede costantemente, in silenzio: “Kto tam? Chi c’è?”. Benvenuti nella terra del gioco, della clownerie, della musica dal vivo e dell’interazione, dove il folklore e la solitudine si incontrano per creare un viaggio poetico all’interno. (Lo spettacolo è immaginato, creato e recitato da Igor Mamlenkov, Domovoi Theatre Company, Russia).

7 maggio, ore 20.30, Teatro Foce

 

Giardino di carta

È con piacere che possiamo salutare il locarnese Teatro dei Fauni in trasferta sottocenerina. Il mondo è un giardino felice, gli animali: i piccoli bruchi, le pecore e il pastore vivono contenti, solo l’airone disturba facendo il nido dove non dovrebbe. La pace viene turbata dal malvagio Pet, che con le sue costruzioni abusive avvelena l’acqua. Gli animali con l’aiuto del pastore lottano insieme per ristabilire l’armonia perduta. Spettacolo quasi senza testo, i protagonisti comunicano con suoni e canti. (Di e con Vicky de Stefanis, regia di Santuzza Oberholzer, Teatro dei Fauni, Svizzera).

8 maggio, ore 10, Teatro Foce

 

Voglio la luna

Una storia tenera e poetica che, con l’accompagnamento della narrazione, musica dal vivo e scene di teatro di figura, si sviluppa sul rapporto tra un bambino e il suo desiderio di avere la luna tutta per sé. Fabio cercherà la luna e la catturerà per poi rendersi conto che la luna è un patrimonio comune e che nessuno, sulla terra, ne può fare a meno. Fabio Spadoni, attore affetto dalla sindrome di down, ha uno sguardo aperto come quello dei più piccoli e la sua capacità di credere che se si vuole davvero qualcosa sia possibile ottenerla, non poteva che farne l’interprete ideale di questa storia. Spettacolo vincitore Premio Eolo Award 2013 – Miglior progetto educativo per il Teatro Ragazzi e Giovani, Progetto finalista al Premio Scenario Infanzia 2010. (Ideazione e regia di Simone Guerro, drammaturgia di Lucia Palozzi, con Fabio Spadoni, Simone Guerro, Silvia Barchiesi, Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata, Italia, dai 3 anni).

8 maggio, ore 16.30, Teatro Foce

 

Per ogni altra informazione, prenotazioni, iscrizioni, laboratori: www.teatro-pan.ch 

Manuela Camponovo

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