Cultura

Perché ci siamo salvati, il libro di Bondì e Piperino

Un diario ritrovato, un sofferto viaggio nella memoria, una fitta corrispondenza tra i cugini Claudio Bondì e Stefano Piperino, classe 1944: nasce così il libro Perché ci siamo salvati, pubblicato da Marsilio  il 14 maggio scorso, con l’introduzione dello scrittore Premio Strega Alessandro Piperno.

Bondì, che è stato aiuto regista di Roberto Rossellini, e Piperno, consulente di marketing nell’industria tessile, scavano in questo libro tra i silenzi e le reticenze di chi ha vissuto i terribili anni che vanno dai primi decreti antiebraici del 1938, all’occupazione nazista fino alla Liberazione, ripercorrendo la storia di due famiglie della borghesia ebraica romana scampate alla più grande tragedia del secolo.

In pieno conflitto mondiale due giovani coppie di ebrei poco più che ventenni, col consenso dei genitori, decidono di sposarsi e mettere su famiglia. Questi ragazzi inconsapevoli si ritrovarono improvvisamente esposti al pericolo quando tutto precipita e l’unico scopo diviene la sopravvivenza.

I due cugini Claudio e Stefano rievocano, attraverso una fitta corrispondenza in cui riemergono i riti familiari e l’infanzia serena con l’educazione ai principi della religione ebraica, ciò che hanno conosciuto attraverso il racconto di nonni e genitori. “Perché lo facciamo? Per rispettare la necessità della Storia, che non ha bisogno soltanto di accadimenti straordinari ma vive della vita segreta delle persone, del riflesso che i grandi fatti hanno su quanti ne sono stati vittime ed eroi insieme.”

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