Cultura

Piemonte: un ecomuseo ad un passo dalla Svizzera

Babaciu dell’Ecomuseo Terra del Castelmagno a San Pietro.  Foto: Silvia Calvi

Forse non tutti sanno che il Piemonte, confinante con i cantoni svizzeri Vallese e Ticino, è fra le regioni italiane dove esiste una normativa specifica per gli ecomusei ed è la prima ad averla adottata nel 1995: sono ben venticinque riconosciuti grazie alla legge regionale n. 13 del 3 agosto 2018, “Riconoscimento degli ecomusei del Piemonte“, che ha abrogato e sostituito quella del 1995 (e la successiva integrazione del 1998). L’Ecomuseo Terra del Castelmagno fa parte di questo gruppo.

L’Ecomuseo Terra del Castelmagno è stato istituito nel 2007 dall’associazione culturale La Cevitou (nome occitano che significa “civetta”), con sede operativa a San Pietro di Monterosso Grana (CN), al fine di esplorare, tutelare e promuovere l’economia, le tradizioni e l’intero patrimonio culturale della zona di produzione del Castelmagno, tradizionale formaggio della Valle Grana. Dal 1994 La Cevitou persegue quest’obiettivo attraverso il recupero di antichi itinerari e di luoghi abbandonati, l’ideazione di varie iniziative e di installazioni permanenti. Emblematico è il “Lou Paìs senso Temp” (paese senza tempo) allestito a San Pietro: un itinerario culturale e interattivo animato dai “Babaciu”, pupazzi in paglia creati per ricordare gli abitanti che hanno vissuto e sviluppato la frazione nella seconda metà del Novecento, poi colpita dallo spopolamento.

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