Letteratura

Premio Strega 2022, vince Mario Desiati con “Spatriati”

Mario Desiati, il vincitore del Premio Strega 2022 con “Spatriati”.

Il vincitore della 76esima edizione del Premio Strega è lo scrittore pugliese Mario Desiati, che con Spatriati (Einaudi), ha ottenuto 166 voti dalla giuria presieduta da Emanuele Trevi, vincitore della scorsa edizione. “Spatriato” è una parola del dialetto martinese che vuol dire irregolare, espatriato, ma è anche un modo per insultare e indicare una persona che non obbedisce alle regole generali, altre volte ancora è semplicemente un’identità fluida – ha spiegato l’autore nel corso cerimonia conclusiva svoltasi al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, con la conduzione di Geppi Cucciari. Come i protagonisti del romanzo vincitore, due ragazzi che fuggono tra Londra, Milano e Berlino, anche Desiati si considera “senza terra”: originario della Valle d’Itria in Puglia (Martina Franca), vive a Roma, ma è vissuto anche a Berlino. «L’unica patria possibile», scrive nel suo Spatriati, «è quella in cui non rispondiamo a nessuno di ciò che siamo». Desiati era il favorito della vigilia, e non ha tradito le attese. Per la prima volta dall’istituzione nel 1947 del prestigioso riconoscimento, il vincitore ha scelto di non aprire in diretta tv la bottiglia del Liquore Strega, decidendo invece di dedicare il premio a un’altra autrice pugliese, Mariateresa Di Lascia, che nel ’95 vinse postumo lo Strega, e all’amico Alessandro Leogrande, scrittore e giornalista tarantino morto nel 2017. Nel corso dell’intervista con Geppi Cucciari, dove si è definito un «uomo femminista», il vincitore ha inoltre ricordato Cloe Bianco, professoressa transgender che si è tolta la vita, una persona – ha commentato – che voleva essere semplicemente sé stessa ma che è rimasta vittima della pressione sociale.

Ad aggiudicarsi il secondo posto è Claudio Piersanti, che con Quel maledetto Vronskij (Rizzoli) ha ottenuto 90 voti. Nel romanzo racconta di una coppia normale, lui tipografo rimasto senza lavoro, lei segretaria appassionata di giardinaggio, che lo lascerà. Spaesato e in cerca di risposte, il protagonista, Giovanni, guarda tra i libri di Giulia e dagli scaffali pesca il più voluminoso, Anna Karenina, e si convince che sua moglie abbia trovato un altro uomo, un maledetto Vronskij… Nel corso della presentazione Cucciari ha chiesto a Piersanti la sua opinione sulla demonizzazione degli autori russi: una pazzia, secondo il finalista, dato che i grandi scrittori appartengono a tutti, e in quanto non è paragonabile la grande letteratura e un’immensa poesia alle azioni di un dittatore. Il terzo gradino del podio è andato a Alessandra Carati, con E poi saremo salvi (Mondadori), 83 voti, dove affronta il tema della guerra raccontando le vicende di una famiglia in fuga dal conflitto nell’ex Jugoslavia: un libro di triste attualità – ha puntualizzato la scrittrice – per la difficoltà che perdura nell’accettare le culture diverse.

Al quarto posto Veronica Raimo con Niente di vero (Einaudi), 62 voti, racconto ironico e scanzonato di una famiglia «difettosa ma affettuosa» con cui si è conquistata il Premio Strega Giovani 2022 e il Premio Strega Off. Al quinto posto per un soffio Marco Amerighi con Randagi (Bollati Boringhieri), 61 voti, in cui parla dei giovani degli anni ’70-’90, quella generazione che si aspettava un futuro roseo ma ha visto le sue illusioni spezzarsi: i suoi personaggi, ha precisato l’autore, sono raminghi, randagi, senza punti di riferimento, non scappano da nulla e non hanno nessuna meta. Al sesto posto Fabio Bacà con Nova (Adelphi), 51 voti: una riflessione sulla violenza, la storia di un neurochirurgo di Lucca profondamente mite che si trova a fronteggiare istinti che sembravano sepolti in lui. Infine, al settimo posto Veronica Galletta con Nina sull’argine (minimum fax), 24 voti, in cui l’autrice ha trasposto il suo passato da ingegnere idraulico.

Nel corso della serata sono stati ricordati Raffaele La Capria, vincitore del Premio Strega nel 1961 con Ferito a morte, e Maria Bellonci, scrittrice, traduttrice e ideatrice, insieme a Guido Alberti, del Premio Strega.

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