Cinema

Presentato il programma del 75esimo Locarno Film Festival

È un triplice ringraziamento, molto sentito, quello che Marco Solari, Presidente del Locarno Film Festival, ha rivolto durante la conferenza stampa di presentazione della 75esima edizione della kermesse, tenutasi, dopo la sessione bernese del mattino, nel pomeriggio a Bellinzona, presso la Biblioteca cantonale. Con una constatazione: che l’edizione 2022, rispetto a quella del 2021, si sia, secondo Solari, «ulteriormente rafforzata». A cominciare dall’aumento significativo degli sponsor, passati da 140 a 180. «Il mio primo grazie – ha esordito Solari – va alla motivazione e all’incredibile voglia di fare riscontrata nei collaboratori e nelle collaboratrici del Festival, assieme al dinamismo dimostrato dal Direttore esecutivo e dal Direttore artistico. Oggi il Festival “esplode” con una serie di manifestazioni che devono essere portate avanti dalla figura di un vero e proprio manager director, che è quella che troviamo in Raphaël Brunschwig. Più che mai, forma e sostanza si mescolano e i due Direttori sempre più spesso si trovano a collaborare. Un ulteriore ringraziamento va al sostegno della politica. Guai a noi se deludessimo la fiducia accordataci. Da ultimo, un sentito grazie all’opinione pubblica e agli organi di stampa, che hanno sempre dimostrato appoggio e interesse, pur fedeli al loro dovere di dover essere, talvolta, anche critici. Terrei infine a sottolineare che le commemorazioni sono inutili se non si guarda avanti. Con questa 75esima edizione siamo – e lo eravamo già nel 2019 – profondamente orientati verso il futuro». Un futuro però consapevole anche del passato, ora raccolto – ha ricordato Solari – nelle due importanti pubblicazioni che in occasione del 75esimo ripercorrono, anche tra aneddoti e fatti poco noti, l’intera storia del Festival: Locarno on / Locarno off: storia e storie del Film Festival di Lorenzo Buccella, incentrato sulla cronaca ufficiale e i retroscena inediti, e Sguardi oltre il cinema, raccolta di saggi critici firmati da più di 40 autrici e autori da tutto il mondo.

Quindi la parola a Giona Nazzaro, Direttore artistico, per la presentazione nel dettaglio del programma: «Non appena si sono spente le luci della 74esima edizione, abbiamo iniziato a pensare a quella successiva. Spinti dalla grande soddisfazione di vedere che il film presentati a Locarno lo scorso anno hanno poi avuto un’immensa vita al di fuori del Festival e sono spesso stati riproposti in moltissimi altri Festival di tutto il mondo. Proprio pensando al futuro e ai film come se fossero delle cartoline mandate da un Paese ad un altro, abbiamo chiesto ad alcuni registi che amiamo e a cui piacciamo di mandarci una Video Cartolina “dal Futuro” che scopriremo ogni sera in Piazza Grande in apertura del primo film serale».

“Arnold is a model student” di Sorayos Prapapan.

17 i film che saranno proiettati in Piazza Grande, la grande arena all’aperto che può accogliere ogni sera fino a 8’000 spettatrici e spettatori per volta. Per 11 di essi sarà la prima mondiale. È tra questi – segnala Nazzaro – Vous n’aurez pas ma haine di Kilian Riedhof, film ispirato alla storia purtroppo vera dell’attacco al Bataclan e racconto del modo tutto originale di un uomo di sopravvivere alla morte della moglie e di rielaborare il lutto. Tra i 17 titoli del Concorso internazionale invece, si segnala la presenza della Svizzera con un’opera prima: De noche los gatos son pardos del regista Valentin Merz. Accanto ad essa, pellicole prodotte tra India, Francia, Belgio, Azerbaigian, Messico, Gran Bretagna, Libano, Iraq, Germania, Malesia, Costarica, Russia, Austria, Brasile, Angola, Portogallo. Commistione di luoghi e Paesi per riflettere, ad esempio, sull’eredità coloniale lasciata da un Paese ad un altro (Naçâo Valente (Tommy Guns) di Carlos Conceição) o per godersi un film a detta di Nazzaro «fantastico» come Stone turtle di Ming Jin Woo, prodotto in Malesia. Per la categoria Cineasti del presente la selezione dedicata alla scoperta del cinema di domani, 15 i film, tutte prime mondiali. «Tra questi è con fierezza che il Locarno Film Festival ospita Arnon Pen Nakrian Tuayang (Arnold Is a Model Student) di Sorayos Prapapan, già allievo dell’Accademy del Locarno Film Festival», sottolinea Nazzaro. Infine, per i Pardi di domani, i Corti d’autore, concorso lanciato lo scorso anno e andato, anche quest’anno, «oltre ogni aspettativa», presentando oltre 40 opere, tutte in prima mondiale. Quest’anno, inoltre completa la selezione la presentazione dei 12 cortometraggi realizzati nell’ambito della Spring Academy, guidata del regista Michelangelo Frammartino. Per la sezione non competitiva, cinque le categorie: Fuori concorsoHistoire(s) du cinémaLocarno Kids: ScreeningsOpen Doors ScreeningsNazzaro attira l’attenzione in particolare su un film della categoria Fuori concorso: «Proporremo Prologos di Mantas Kvedaravičius, assassinato settimane fa dall’esercito russo mentre si trovava a Mariupol per documentare l’assedio della città. Un film dunque amarissimo, proposto dal Locarno Film Festival con grande fierezza, per ricordarci di cosa siamo stati privati e con l’auspicio che possa essere presentato in quanti più posti possibili». La Retrospettiva curata da Bernard Eisenschitz e Roberto Turigliatto presenterà invece integralmente le opere di Douglas Sirk.

“Prologos” di Mantas Kvedaravičius.

A Raphaël Brunschwig, Managing Director, il compito invece di presentare soprattutto le iniziative legate a questa 75esima edizione del Festival, tra continuità e novità: «L’anno scorso a causa della pandemia abbiamo perso la metà del nostro pubblico. Un dato tutt’altro che confortante che ci ha però spinti ulteriormente a cercare di ricreare un ambiente dinamico, stimolante, unico nel panorama dei Festival. Un esempio emblematico è il BaseCamp: un laboratorio per 200 giovani artisti, che alimenta il nostro sviluppo durante tutto l’anno. Giunto alla sua terza edizione, intitolata per l’appunto Another dimension, si impegna ad esplorare tutte quelle dimensioni creative che dialogano con il mondo del cinema e che passano dalle arti plastiche alle arti performative, abbattendo le barriere che limitano le diverse forme di espressione». Oltre le repliche dei principali due concorsi nelle 13 sale cittadine e anche al Cinema Otello, il Festival sarà inoltre presente sulle nuove piattaforme. «Su questa linea si inseriscono le Locarno Shorts Weeks, il primo tentativo di diffusione digitale dei contenuti originali del Festival a nuovi pubblici, oppure la presenza del Concorso Cineasti del presente su Blue TV di Swisscom, a partire dall’edizione 2022. Abbiamo inoltre creato piattaforme online dedicate all’area Industry, come Open Doors ToolBox, già diventata una community che conta più di 1’300 persone, in continua crescita».

Ma il cuore dell’esperienza rimane in Piazza Grande: con il biglietto sarà possibile accedervi senza prenotazione, richiesta solo nelle sale cinematografiche. Specificamente per il pubblico, nasce per il 75esimo l’Audience Academy: dieci partecipanti scelti tra il pubblico potranno vivere tre giornate di dietro le quinte, con workshop, atelier interattivi e momenti di incontro con i professionisti e le professioniste dell’industria cinematografica. «Un nuovo progetto speciale realizzato insieme a UBS affinché il Prix du Public UBS possa diventare anche un’officina per un pubblico e una giuria sempre più consapevoli e coinvolti». Per i giovani registi, Brunschwig segnala invece che da quest’anno si aggiunge anche la Locarno Residency, con il sostegno di SwissLife: un percorso d’accompagnamento all’opera prima, passaggio di grande importanza nel percorso professionale di ogni regista. «Da sempre il Locarno film Festival si è distinto come luogo di scoperta di nuovi talenti e per questo intende offrire a giovani registe e registi la possibilità di ricevere un sostegno nello sviluppo di un lungometraggio, attraverso sessioni online e momenti di confronto collettivo dal vivo».

Al via, con la 75esima edizione del Locarno Film Festival, anche il Locarno Green Project, per sensibilizzare alle pratiche verdi tramite il cinema e le sue narrazioni. «Affinché tutto rimanga uguale, tutto deve cambiare. Ci è parso essenziale, seguendo questa intuizione, ripensare anche l’evento in chiave di sostenibilità e responsabilità sociale per fare del Festival il promotore di nuove prospettive. Il Locarno Green Project è un progetto che vuole sottolineare l’impegno verso l’ambiente, che la manifestazione ha intrapreso convertendosi a Climate Neutral Event nel 2010 e impegnandosi a raggiungere una selezione di obiettivi sostenibili definiti dalle Nazioni Unite. Tra le prime iniziative, il Green Film Fund, un fondo per sostenere i film che affrontano questioni ambientali e raccontano pratiche lungimiranti, e il Pardo Verde WWF, un premio che sarà assegnato all’opera che meglio riflette una tematica ambientale, offrendo al pubblico interpretazioni nuove e stimolanti». Nel progetto di sostenibilità saranno coinvolti anche gli spettatori. Con un supplemento di CHF 1 al biglietto singolo o CHF 4 alla giornaliera, il pubblico avrà la possibilità di contribuire attivamente con le misure di sostenibilità del Festival e di compensare le emissioni di CO2 generate dalla sua organizzazione. Dal canto suo, il Festival si impegnerà a raddoppiare il contributo e a investire l’intera somma nei progetti di sostenibilità locali del Festival.

Sempre in termini di responsabilità sociale, torna anche il progetto Open Doors Screenings: «Da 20 anni in collaborazione con la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), Open Doors mette in luce talenti e film di paesi in cui il cinema indipendente è più fragile. Dal 2022 al 2024, il progetto esplora le cinematografie di 22 paesi dell’America Latina e dei Caraibi. Parallelamente ai programmi di promozione e formazione professionale di Open Doors che hanno luogo durante il Festival (la piattaforma di co-produzione Hub e il laboratorio per produttrici e produttori Lab) e su tutto l’arco dell’anno, gli Open Doors Screenings, sezione non-competitiva, presentano al pubblico una selezione di lunghi e cortometraggi rappresentativi del panorama regionale, nel 2022 focalizzato sull’America Centrale e i Caraibi».

Infine, torna l’esperienza della Rotonda, promossa dalla Mobiliare e quest’anno affidato a Dorothea Strauss, direttrice artistica del progetto, in collaborazione con Atelier Oï, rinomato studio di architettura e design svizzero. Per 17 serate, tra il 29 luglio e il 14 agosto, a partire dalle 18, la Rotonda, nel cuore di Locarno, offrirà la possibilità di fruire di una serie di opere d’arte e installazioni, un programma musicale ricco di sorprese, aree d’intrattenimento, bar, un’ampia offerta di cibi e bevande, oltre a un’area dedicata ai bambini.

Ulteriori informazioni e dettagli sulle novità e l’assegnazione dei Premi su locarnofestival.ch.

Laura Quadri

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