Giornalismo

Roberto Porta eletto nuovo presidente ATG

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È Roberto Porta, responsabile della Redazione nazionale del Radiogiornale della RSI, il nuovo presidente dell’Associazione Ticinese dei Giornalisti. Porta prende il posto di Ruben Rossello, e proprio durante l’Assemblea annuale dell’ATG, avvenuta ieri sabato 17 novembre, i soci hanno ringraziato Rossello per l’impegno profuso nei sei anni da presidente.

Al termine dei lavori, l’Assemblea ATG ha votato all’unanimità una risoluzione che richiama gli editori ad una maggiore comprensione del fenomeno dei giornalisti free lance, collaboratori dei media stampati ed elettronici. L’abbassamento delle tariffe delle collaborazioni rende difficile oggi per un professionista immaginare di vivere con questo mestiere. L’Assemblea invita altresì la RSI ad evitare tagli nei programmi culturali, in un momento in cui, grazie anche al ruolo di servizio pubblico, resta uno dei pochi media ancora in grado di proporre un’offerta culturale completa.

Risoluzione completa del 17 novembre all’Assemblea ATG
L’Assemblea dell’Associazione Ticinese dei Giornalisti, riunita oggi in seduta ordinaria, richiama gli editori al problema crescente dei molti giornalisti free lance collaboratori dei giornali e dei media elettronici, la cui remunerazione negli anni è scesa fino a rendere difficile continuare a vivere di questo mestiere. Se si vuole che ai giornali collaborino dei giornalisti professionisti e non solo chi riesce a vivere con un altro mestiere, le collaborazioni vanno adeguatamente compensate.
Il principio della giusta remunerazione, in base alla formazione, l’esperienza e il tempo impiegato è un principio che va riaffermato anche nell’ambito dei collaboratori dei mass media.
L’Assemblea richiama anche la RSI a voler applicare le misure di risparmio previste toccando il meno possibile l’offerta di programmi culturali, in particolare a Rete 2.  Proprio in un momento di crisi dei giornali e dei media in generale, con tagli continui all’offerta culturale, il servizio pubblico deve potersi collocare in controtendenza assicurando quell’offerta che gli altri media non riescono a proporre. Ciò è stato anche il senso del largo sostegno avuto dal Paese alcuni mesi fa quando venne respinta l’iniziativa No Billag.

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