Turismo

«Senza mobilità non c’è turismo»: l’11° Forum del turismo

In occasione dell’11º Forum Turismo Svizzera (FTS) della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), oltre 160 operatori del settore turistico si sono incontrati a Lucerna per discutere, con i rappresentanti del settore dei trasporti, le sfide e le prospettive della mobilità sostenibile nel turismo svizzero. Grazie a una più stretta collaborazione tra tutti gli attori è possibile sfruttare ancora meglio le potenziali sinergie tra il settore dei trasporti e il settore turistico.

La mobilità permette di raggiungere le attrazioni e le destinazioni turistiche, ma non solo. Spesso, il viaggio stesso è un’esperienza affascinante quanto la meta – soprattutto in una destinazione paesaggisticamente ricca quanto la Svizzera. In treno, in bicicletta o in auto: il «touring» come forma di viaggio è ormai di tendenza. «Senza mobilità non c’è turismo e i trasporti rivestono quindi un’importanza fondamentale per questo settore», afferma Eric Jakob, capo della Direzione per la promozione della piazza economica della SECO. I primi risultati di un sondaggio condotto dalla Scuola universitaria di Lucerna e commissionato dall’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) e dalla SECO indicano che, in Svizzera, un quarto della prestazione complessiva di trasporto è riconducibile al turismo. 

L’organizzazione sostenibile di una mobilità in continuo aumento rappresenta una delle sfide maggiori. È comprovato che i viaggi di andata e ritorno degli ospiti causano una quota significativa delle emissioni di CO2 nel settore turistico. «Grazie a mezzi di trasporto pubblici di eccezionale livello qualitativo e a offerte interessanti nel settore della mobilità lenta, la Svizzera può e deve giocare con maggiore efficacia le proprie carte vincenti», afferma Richard Kämpf, capo del settore Politica del turismo della SECO. «La mobilità va considerata come parte integrante della customer journey di un ospite e richiede pertanto una collaborazione ancor più stretta tra le autorità a tutti i livelli, le aziende di trasporti e gli operatori del settore turistico», prosegue Kämpf. Durante il Forum sono stati discussi approcci risolutivi concreti, come l’aumento dei servizi (ad esempio per quanto riguarda il trasporto bagagli) o la creazione di incentivi per l’utilizzo del trasporto pubblico, ma anche esempi di comunicazione condivisa.

In Svizzera, la pandemia ha scatenato un vero e proprio boom delle biciclette. Con la legge sulle vie ciclabili il tema ha acquisito importanza anche a livello federale. La rete di percorsi di Svizzera Mobile, la Herzroute nell’Emmental e il masterplan per promuovere l’uso della bicicletta nell’Alto Vallese sono già esempi di best practice del cicloturismo svizzero. Tuttavia, secondo Tobias Arnold di Interface rimane ancora molto da fare: «Per sfruttare ancora meglio il potenziale è importante innanzitutto che il frammentato settore ciclistico rappresenti, con voce compatta, gli interessi del turismo e, in secondo luogo, che vengano individuate soluzioni per un finanziamento sostenibile dell’infrastruttura ciclistica». 

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