Teatro

Successo di pubblico per il 22° Festival di narrazione di Arzo

La sera di domenica 21 agosto si è conclusa la ventiduesima edizione del Festival internazionale di narrazione di Arzo, dopo quattro giornate ricche di spettacoli, incontri di approfondimento, laboratori e momenti musicali.  La risposta del pubblico, si legge nel comunicato stampa conclusivo, è stata straordinaria: «Nel corso dei quattro giorni, grandi e piccini hanno riempito con il loro calore e i loro applausi tutti gli spazi, confermando l’intima natura del Festival: una realtà che prima di ogni altra cosa è incontro, condivisione  e vicinanza».  Un successo anche l’iniziativa ecologica, che invitava il pubblico a lasciare a casa l’automobile e raggiungere il Festival tramite i mezzi pubblici, gratuiti in tutto il cantone, tramite i biglietti per gli spettacoli.

L’edizione 2022, dal titolo Che basta un colpo di vento per, ha preso il via la sera di giovedì 18 agosto, con lo spettacolo Big Data B&B, una riflessione sull’impatto delle nuove tecnologie, che ha segnato il ritorno al Festival di Laura Curino (v. la recensione di Lucrezia Greppi). La giornata di venerdì è proseguita con un laboratorio sull’identità, condotto dalle attrici Irene Serini e Caterina Simonelli. La sera, nel Giardino Castello di Arzo, la bravura di Alessandro Sesti ha raccontato la forza di un testimone di giustizia che l’ha portato a ribellarsi alla ’ndrangheta. Le giornate di sabato e domenica sono continuate con un calendario fitto di appuntamenti, per bambini e ragazzi hanno preso vita storie ricche di fantasia, magia e possibilità. Verso sera, in scena, gli spettacoli per adulti con Irene Serini, i Maniaci d’Amore, Usine Baug, Grazia Capraro e Daniele Paoloni. Uno spazio particolare, poi, è stato quello dedicato alla compagnia Karakorum Teatro, che al Festival ha presentato l’esito del suo lavoro sulle frontiere, che l’ha portata ad abitare il territorio della montagna per qualche settimana, alla ricerca di storie. Un’occasione di crescita e scambio è stato anche il ciclo di incontri ospitato dalla Corte dei Miracoli, in cui le voci di diversi ospiti, nel corso di cinque appuntamenti, si sono confrontate su tecnologia, confini, narrazioni per l’infanzia, figure visionarie e dimenticate come quella di Mario Mieli ed eredità vive e problematiche, come quella dei fatti del G8. Il progetto Narrare senza stereotipi con laboratori per adulti e bambini, incontri e spettacoli, infine, ha reso possibile la condivisione di interrogativi e prospettive intorno alle narrazioni dedicate all’infanzia. Il percorso è stato sostenuto dal Programma integrazione cantonale del Dipartimento delle Istituzioni della Repubblica e Cantone Ticino.

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