Teatro

“Tell”, sesta produzione del Teatro Sociale Bellinzona

Mettere a fuoco i cortocircuiti che viviamo oggi e farlo attraverso il riso, che si fa portatore di idee, riflessioni, sovversione di valori malati, agganciandosi al tono sarcastico del surrealismo: è la nuova, complessa e avvincente commedia del Teatro sociale di Bellinzona dal titolo “Tell”.

Dopo “Prossima fermata Bellinzona” (2015) e “Kubi” (2017) il Teatro Sociale Bellinzona continua a indagare, con Flavio Stroppini e Monica De Benedictis, i temi legati al nostro territorio e all’identità, come spiegato in conferenza stampa, oggi 24 aprile. «Oggigiorno, siamo  in un mondo – spiega il regista Stroppini – che cerca di ritrovarsi e di trovare un punto su cui poggiare. Con “Tell” abbiamo appunto voluto raccontare il mondo che stiamo vivendo, chiedendoci se, date le condizioni attuali, Guglielmo Tell avrebbe ancora potuto vivere oggi».

Flavio Stroppini e Monica De Benedictis.

Ma quali sono, esattamente, queste condizioni? «Anzitutto il condizionamento cui la paura ci sottopone, tutti. Questa si è ormai radicata nella vita delle persone, con un conflitto sempre più esportato nel nostro territorio. In quest’epoca di paura, il patriottismo diventa nazionalismo. La reazione è allora la ricerca di slogan e gesti clamoroso piuttosto che una riflessione sulle ragioni profonde che ci hanno portati a questo punto. Al giorno d’oggi, tutti così presi a giudicare il singolo evento o persona, ci dimentichiamo di considerare il terrorismo come una specie di disturbo mentale collettivo».

Ma la commedia non è una riscrittura a un’attualizzazione della leggenda di Tell… «No, piuttosto, ci siamo chiesti: e se la vicenda tornasse alla ribalta con il ritrovamento delle ossa di Tell? Attorno a questa straordinaria scoperta ruota la vita di cinque stravaganti personaggi, caricature del mondo in cui viviamo: maschilisti, convinti che patriottismo significhi nazionalismo, egocentrici e, in mezzo a tanti pregiudizi, immancabilmente insicuri. Essi saranno coinvolti in un complotto proprio legato alle ossa di Tell, che a un certo punto vengono rubate. Un gesto molto significativo: volevamo alludere al furto d’identità cui assistiamo oggi, a quella identità distorta che ci creiamo nei social, a quel narcisismo che a lungo andare ci depaupera. Tell, se esistesse ancora, forse non si perderebbe anche lui in questo clima narcisistico?».

“Tell” parla così di noi, ticinesi e svizzeri del Terzo millennio in un mondo globalizzato, con i toni divertenti di una commedia ricca di colpi di scena, dove nulla è quello che sembra fino a una particolare resa dei conti.

E Flavio Sala, che interpreterà la figura del commissario, ricorda l’attualità di questo spettacolo e del suo messaggio: «Ho dovuto fare un duro lavoro su me stesso, perché il personaggio che interpreto ha una personalità opposta alla mia, è maschilista, razzista, antifemminista; tutte cose che detesto e aborro, ma che del resto mi ricordano le reazioni sollevate proprio in questi giorni dalla visita di Greta Thunberg in Svizzera di passaggio; i social si sono scatenati con un odio incredibile. Un esempio di non apertura perfettamente incarnato dai nostri personaggi».

Per il Teatro Sociale Bellinzona questa è la sesta produzione in sei anni. «Abbiamo deciso – sottolinea il suo Direttore Gianfranco Helbling –  per la continuità e di dare un’identità forte alla nostra programmazione e alla presenza del teatro in città. “Tell” è impegnativo e, come sempre nei nostri progetti, è caratterizzato da una forte attenzione a temi e artisti del territorio. Il teatro è infatti l’arte per eccellenza del qui ed ora, si svolge in un tempo e in un luogo ben preciso; è un’arte, dunque, che interessa la polis e deve entrare in relazione con il tessuto sociale, politico che gli sta attorno. Il nostro, in questo senso, è davvero un “Teatro svizzero di Lingua italiana” in una delle città più svizzere per tradizione, Bellinzona».

Lo spettacolo andrà in scena, sempre alle 20.45, il 2, 3, 4, 9 e 10 maggio. Il 4 maggio con un incontro con la Compagnia a fine spettacolo; il 3 maggio con un’introduzione allo spettacolo alle ore 20.

Laura Quadri

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