Teatro

Tra lavandaie e nuvole

Due personaggi in tuniche bianche, un po’ lavandaie, un po’ angeli, un po’ clown, il giovane lirico e sbarazzino, buffo e ingenuo; l’anziano, saggio, pragmatico a cui però non mancano effetti comici; ed oggetti di uso comune pronti a trasformarsi in universi onirici o “sensibili” per dirla alla Catalano. Un pasticcio di plastica blu diventa presto il fondale celeste, la coppia di stenditoi le cui aperture mobili, angolari, possono anche suggerire delle ali; il tulle, dalla trasparenza leggera e volante che può essere qualsiasi cosa, la striscia d’acqua di un fiume, a cui lavare i panni, le sagome di abiti maschili e femminili che escono dalle due tinozze e vengono appesi come, successivamente, case di un villaggio e alberi di un parco o giardino o la sciarpa avvolta attorno al collo che rimanda a dei Pierrot…

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