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Uffizi, riapre la Sala delle Carte Geografiche

La Sala delle Carte Geografiche, al secondo piano della Galleria degli Uffizi, riapre al pubblico domani – martedì 14 dicembre – dopo una chiusura durata oltre 20 anni, salvo un breve periodo, nel 2014, per accogliere una mostra sulla Tavola Doria. Celebre per la scena girata da Dario Argento ne La sindrome di Stendhal – in cui la protagonista perde i sensi, sopraffatta dalla straordinaria bellezza artistica del luogo – è dedicata alla cartografia dai Medici. In mostra, due mappe murali della fine del Cinquecento, che occupano ciascuna una intera parete, con i nomi delle località vergati in oro: raffigurano rispettivamente il territorio fiorentino e quello senese. Una terza parete con l’isola d’Elba, copia ottocentesca dell’originale perduto; accanto è esposto il piano di tavolo in pietre dure con la Veduta del porto di Livorno, realizzato nel ‘500 da Cristofano Gaffurri su disegno di Jacopo Ligozzi. Dalle finestre che prima avevano vetrate colorate, adesso si vede Firenze: una vista spettacolare verso Santa Croce e San Miniato al Monte.

«Dopo tanto tempo restituiamo ai visitatori una spettacolare raffigurazione della Toscana, con oltre 1.200 tra città e borghi rappresentati: anche i più piccoli e sperduti sono elegantemente vergati in oro e spesso corredati della prima raffigurazione pittorica nota delle varie località», ha affermato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, in occasione della presentazione svoltasi oggi, nel giorno di avvio del Congresso Internazionale della Cartografia, organizzato proprio nel capoluogo toscano.

Il restauro e il riallestimento, portato avanti in coordinamento da Gallerie e Opificio delle Pietre Dure di Firenze con circa 50 specialisti coinvolti, sono durati oltre due anni e sono costati oltre 700mila euro, dei quali circa mezzo milione offerti da Friends of the Uffizi Galleries, ramo Usa degli Amici degli Uffizi. Di particolare delicatezza le operazioni sulle mappe murali e i nove dipinti del soffitto: delle prime è stata ripristinata la cromia e la leggibilità anche della luminosa toponomastica in oro, mentre sui secondi l’intervento di recupero ha interessato sia i dipinti su tavola sia le cornici decorate e dorate. Ristrutturata integralmente infine la pavimentazione, in cotto fatto a mano, che richiama quella originaria dell’antico terrazzo vasariano. Il restauro architettonico e l’allestimento si devono ad Antonio Godoli (già architetto responsabile degli Uffizi), e la direzione scientifica dei restauri dei dipinti murali e su tavola ad Anna Bisceglia (curatrice della pittura del Cinquecento agli Uffizi). La direzione tecnica è di Cristiana Todaro (funzionaria restauratrice dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, settore pitture murali e stucchi), le ricerche documentarie e archivistiche a cura di Daniela Smalzi.

La sala è anche dotata di sedili per fermarsi a godere dei dettagli delle carte geografiche e del soffitto; un sistema di condizionamento con speciale calibrazione garantirà una climatizzazione costante. Infine, per evitare assembramenti e garantire una visita sicura e piacevole, lo spazio è stato dotato vicino alla porta di un sistema computerizzato che regola automaticamente gli accessi fino a un massimo di venti persone.

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