Teatro

Un Grande Giro per ricostruire un mondo migliore

Una scena da "Morgen" della compagnia Young Lab/Grande Giro

Quattro note gravi di pianoforte su un sottofondo di scroscio d’acqua piovana. È il segnale per l’apertura del sipario. Su un lato della scena, debolmente illuminata, appare una struttura squadrata, ingombra di rifiuti e che ben si amalgama con l’atmosfera lugubre e decisamente apocalittica dell’avvio.
Poi, a poco a poco, da quell’ammasso prendono vita delle forme umane, relitti o reietti, testimoni della civiltà dello sfascio, combattivi e grotteschi eredi di una società che non vuole soccombere ai disastri della globalizzazione ma si batte per imparare a ricostruire un futuro dalle sue macerie.
Sono personaggi che sembrano dapprima nascondersi, poi lasciano immaginare la scia di un ideale carretto brechtiano alla Mutter Courage ma che invece animano Morgen, recente produzione della compagnia Young Lab/Grande Giro, un progetto creato circa sei anni fa da Lea Lechler, Valentina Bianda e Daniele Bianco.

Una scena da "Morgen" della compagnia Young Lab/Grande Giro

Dopo il festival di narrazione di Arzo e un paio di serate al Teatro Foce di Lugano lo spettacolo è approdato venerdì pomeriggio al Teatro dell’OSC di Mendrisio con replica sabato sera.
Orientato a una platea di ragazzi, il linguaggio di Morgen poggia principalmente sulle basi del teatro fisico con l’accompagnamento sporadico di una serie di parole, frasi lapidarie, scandite in sequenza, spesso per formulare domande o affermazioni esistenziali attorno a una liturgia programmatica per cambiare il mondo attraverso principi fondamentali di sostenibilità a difesa dell’ambiente: Greta Thunberg insegna. Non a caso viene pure citata.

Una scena da "Morgen" della compagnia Young Lab/Grande Giro.

Morgen non è solo un’onda verde, può infatti essere letto anche come il progetto di una generazione che lotta per la sopravvivenza. O meglio, per la rinascita di una società più consapevole e più giusta, più rispettosa e consapevole dei suoi limiti.
E a ben vedere, Morgen è anche un laboratorio coreografico che rimanda alle gioiose ammucchiate danzate di Hair o di Jesus Christ Superstar, dove tutti gli attori si trasformano in performers guidati da ritmi tribali per numeri di generosa prova d’assieme su musiche moderne e accattivanti dove il linguaggio dei movimenti si trasforma in messaggi chiari.
Come la chiamata alla compartecipazione del pubblico in una sorta di battesimo sacrificale volto a un impegno solidale nel mantenere le promesse di ricostruire un mondo nuovo e migliore.
Lo spettacolo trasmette freschezza, energia, onestà intellettuale per una buona dose di buoni sentimenti: un progetto collettivo che accumula esperienza e che sembra aver trovato una sua centralità da cui traspare entusiasmo e voglia di crederci …e a cui si perdonano alcune ingenuità tipiche di questi slanci teatrali, come certi schemi ripetitivi o alcune esitazioni.
Indubbiamente meritati gli applausi per tutti i giovanissimi interpreti: Arianna De Angelis, Arnaud Fauconnet, Camilla Stanga, Elmira Oberholzer, Fedro Mattei, Laura Ponti, Lia Franchini, Meret Koenig, Noemi Zürcher, Robert Barbaric, Samuel Cingari e Tiago Poretti.

Giorgio Thoeni

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