Senza confini

Un viaggio alla ricerca di se stessa

La regina delle nevi (1844) è una delle fiabe di Andersen tra le più adattate in diversi media, cinema, televisione e anche teatro, la narrazione più lunga e ricca di simbologie e di possibili livelli interpretativi, a partire dall’eterna lotta di Bene e Male, con il freddo che raggela e paralizza i cuori, come quelli degli umani crudeli, che non sono più capaci di amore, quell’amore che è memoria, ricordo, ma soprattutto compassione: con le sue lacrime Gerda riesce a sciogliere il ghiaccio che tiene prigioniero l’amico. Compassione è ritrovare la purezza innocente della propria infanzia, come tornare bambini, secondo il passo evangelico.

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