Teatro

Una “bellezza diversa”. Presentati i lavori finali degli allievi dell’Accademia Dimitri

Un gruppo di studenti affiatato, che avevamo già potuto incontrare in piena pandemia sul palco con Dementia – un racconto delicato sul (possibile) senso della malattia e elaborato a metà percorso del loro Bachelor – e che in queste ore possiamo reincontrare singolarmente sul palco del Teatro Dimitri a Verscio per parlarci, nuovamente, dei temi a loro più cari, secondo la propria personale sensibilità, i propri sogni, le proprie “urgenze”. Un’ambizione – quello di raccontarsi e raccontare – che giunge alla piena maturità artistica al termine del loro percorso di formazione presso l’Accademia Dimitri, che chiede a ciascun studente, finito il ciclo di studi, di elaborare il proprio personale spettacolo. Una, massimo due le prove prima di andare realmente in scena – ci spiega durante una pausa un ex allievo dell’Accademia – per poi presentarsi davanti a una platea che di solito (ieri sera di sicuro) registra il tutto esaurito. Fiato corto, emozione, certo, ma tanto ben dissimulati da farci pensare che attori, in fondo, forse, un po’ si nasce. Si nasce con la voglia di raccontare, si finisce per raccontarsi, veicolando, in tutta verità, attraverso l’arte teatrale, il significato ultimo per cui ci si assume questo stesso impegno artistico. C’è chi, così, quest’anno, ha deciso di parlarci nuovamente di vita, morte, amore, con piccole pièce direttamente puntate sui grandi temi della vita, avvertendo forse che mai, come in questo momento storico, ne abbiamo bisogno. Altri ancora hanno preferito, all’approccio filosofico, l’attualità: l’emergenza climatica, ad esempio, o il racconto di un rapporto “malato” con la propria madre, nel groviglio di difficili rapporti intergenerazionali. Ma prima del tema, ha spiegato la Decana dell’Accademia, Corinna Vitale, introducendoli, per questi giovani studenti viene il personaggio: quella veste, quella “pelle” che sei chiamato a indossare, a fare tua, dandogli corpo e voce. Mesi di studio per giungere infine a risultati che possiamo definire splendidi. Anzitutto per un fatto: la loro grande varietà. Tematica, ma anche di stile, di drammaturgia, di impegno (la recitazione piuttosto che lo sforzo fisico, o viceversa, o entrambi).

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