Teatro

Una nuova sede per l’Accademia Dimitri ad Avegno, tra inclusività sperimentazione

Centro Punto Valle, la nuova sede aggiunta dell’Accademia Dimitri ad Avegno.

Una seconda sede aggiunta per scoprire, imparare e allacciare nuovi importanti legami con la popolazione. Facendo in primis in modo che gli studenti abbiano spazi più adatti alla sperimentazione, meno vincoli alla loro personale creatività e maggiori possibilità di costruire il proprio spettacolo con i mezzi adatti. Si presenta così, carico di significati e di nuove opportunità, lo spazio inaugurato lo scorso 29 settembre dall’Accademia Dimitri al Centro Punto Valle di Avegno. Una inaugurazione voluta per avvicinare l’Accademia al territorio che la accoglie – quello della Vallemaggia – durante la quale è stato possibile per i visitatori assistere anche a piccoli spettacoli preparati per l’occasione e ad alcune prime lezioni nei nuovi ambienti. Celebrando anche, nella storia della storica scuola fondata dai compianti clown Dimitri, Gunda Dimitri e Richard Weber, un’evoluzione importante, come spiegatoci dalla Direttrice dell’Accademia, Corinna Vitale, in queste ore: «Abbiamo iniziato a progettare la sede di Avegno dopo esserci accorti che l’analogo progetto che stavamo portando avanti a Losone avrebbe richiesto molto più tempo del previsto: più di un anno di sicuro, forse due o tre. Per un certo periodo abbiamo anche preso seriamente in considerazione di ampliarci sul territorio verscese, ma l’edificio cui avevamo pensato, il Municipio, si è rivelato troppo vecchio. Ciò non toglie che l’esigenza dell’Accademia di ampliarsi fosse impellente. Ad Avegno abbiamo trovato ciò che sembrava corrispondere alle nostre esigenze: uno spazio – si parla di una superficie di circa 1’300 metri quadri – che potesse essere adeguato per le lezioni e al contempo fungere da atelier e da luogo di approfondimento di studio». «Oggi, infatti – ci spiega – il nuovo edificio conta anche una falegnameria affinché gli studenti possano costruirsi da sé i materiali dello spettacolo,  scenografie e  oggetti da portare sul palco,  nonché un atelier maschere – l’Accademia offre un Master specifico Teatro di Figura unico nel suo genere –  e una nutrita biblioteca di testi, per l’indagine personale su temi specifici».

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