La seconda serata di Tutti i colori del Giallo si apre con il bis del giorno prima: biglietti sold out, sala pienissima e una voglia palpabile di viaggiare dal presente al passato glorioso della città italiana.

Gian Andrea Cerone, ospite della seconda serata di Tutti i colori del giallo (Foto: Sabrina Montiglio)
Nel presente c’è Gian Andrea Cerone, uno degli autori più apprezzati del noir contemporaneo. Ex rugbista e pioniere dei podcast, ha pubblicato con Guanda tre romanzi — Le notti senza sonno, Il trattamento del silenzio e Le conseguenze del male — e un quarto è in arrivo a giugno. Nei suoi libri, che raccontano una Milano vissuta dal basso, emerge un ritratto umano e autentico, con personaggi ispirati a veri poliziotti. Il commissario Mandelli cammina per la città, insieme a una squadra “cosmoregionale” che riflette la vera Milano, fatta di tante provenienze e sfumature.
Lo stile di Cerone è vivo e teatrale, ricco di dialetti e cadenze e i suoi romanzi sono profondi e attenti ai dettagli della realtà, senza mai rinunciare a una punta di ironia. La sua esperienza con i podcast ha rafforzato la sua capacità di raccontare a voce, quasi come se le sue storie fossero narrate attorno a un fuoco, con ritmo e intensità.

Cochi Ponzoni durante il suo spettacolo in occasione della seconda serata di Tutti i colori del giallo, edizione 2025 (Foto: Sabrina Montiglio)
E poi c’è stato Cochi Ponzoni, che con dolcezza e senza bisogno di mitizzarsi ha aperto il baule dei ricordi, regalando al pubblico un viaggio in una stagione straordinaria della cultura milanese e italiana. Racconti di incontri, scherzi, improvvisazioni e sogni che hanno fatto nascere il Derby Club, la prima vera casa del cabaret italiano.
O il Cab 64, rifugio di outsider e talenti come Gaber, Jannacci, Paolo Poli, Lauzi e Battiato — nomi oggi monumentali, ma allora giovani in cerca di un pubblico. Battiato dormiva sulla pedana del palco, Gaber insegnava accordi di chitarra con generosità e ironia, dubitando persino delle sue canzoni e cercando conforto negli amici. Jannacci, “Schizzo”, medico e artista, divideva la sua vita tra sala operatoria e pianoforte, diventando un fratello maggiore e motore creativo per tutti.
Il racconto si fa quasi magico con l’immagine di Dario Fo che, in un’aula scolastica vuota e assolata, prova il Mistero Buffo davanti a pochi amici: un momento rivelatore, un pezzo di storia che ancora vibra nell’aria. E poi le storie divertenti, come il viaggio in tenda a Londra con Jannacci, tra pioggia, scones e qualche imprevisto di troppo — una tragicommedia che parla di amicizia e di vita.
Quella quotidianità fatta di condivisione e creatività prendeva forma tra i letti di Bruno Lauzi, il pentolone di pasta e fagioli di Lino Toffolo, e le cure “visionarie” di Jannacci per Felice Andreasi. Tutto questo culminava al Derby Club, non solo un locale ma una casa, un focolare creativo dove si viveva e si inventava una cultura libera e autentica.

Gian Andrea Cerone e Cochi Ponzoni mentre firmano copie dei loro libri (Foto: Sabrina Montiglio)
Noi, come libraie, abbiamo fatto incetta di consigli di lettura, pareri, aneddoti e grandi, grandi lezioni di vita ed eleganza da questi due ospiti così generosi, che si sono messi a disposizione di tutti con disponibilità e calore.
E se Milano è stata protagonista, non è mancata la sua cucina: le specialità meneghine accompagnate da un buon bicchiere di vino, grazie alla sapiente mano del Grotto Valletta, hanno chiuso in bellezza questa serata speciale di Tutti i colori del Giallo. Domani ancora una grande serata con Barbara Baraldi e la proiezione di Profondo Rosso accompagnata dalla colonna sonora originale suonata da Claudio Simonetti e i Goblin.
Lidia Vaime e Maria Ferro
