Incontri

Valeria Tron presenta in anteprima “Pietra dolce”

La stagione culturale della Casa della Letteratura per la Svizzera italiana prosegue sabato 27 aprile alle ore 16.30 con Valeria Tron, che presenterà in anteprima Pietra dolce (Salani, maggio 2024), oltre a L’equilibrio delle lucciole (Salani 2022). A dialogare con l’autrice sarà Mariarosa Mancuso, giornalista, autrice di saggi e co-autrice di Turné e Turné Soirée in onda sulla RSI.

«Negli anni», si legge in una nota della Casa della Letteratura, «siamo stati colpiti spesso da libri o da scrittrici e scrittori. Quando abbiamo letto Valeria Tron, siamo andati oltre il colpo di fulmine. L’uso della lingua italiana, del vernacolo della Val Germanasca, la costruzione della storia struggente e appassionata per ritrovare la propria storia, gli affetti, i luoghi: tutto ci ha colpiti così profondamente da volerla invitare alla Casa».

Ogni punto di partenza ha bisogno di un ritorno. Per riconciliarsi con il mondo, dopo una storia d’amore finita, Adelaide torna nel paese in cui è nata, un pugno di case in pietra tra le montagne aspre della Val Germanasca: una terra resistente dove si parla una lingua antica e poetica.

È lì per rifugiarsi nel respiro lungo della sua infanzia, negli odori familiari di bosco e legna che arde, dipanare le matasse dei giorni e ricucirsi alla sua terra: “fare la muta al cuore”, come scrive nelle lettere al figlio. Ad aspettarla – insieme a una bufera di neve – c’è Nanà, ultima custode di casa, novant’anni portati con tenacia. Levì, l’altro anziano che ancora vive lassù, è stato ricoverato in clinica dopo una brutta caduta. Isolate dal mondo per quattordici giorni, nel solo spazio di quel piccolo orizzonte, le due donne si prendono cura l’una dell’altra.

Mentre Adelaide si adopera per essere utile a Nanà e riportare a casa Levì, l’anziana si confida senza riserva, permettendole di entrare nelle case vuote da tempo, e consegnandole la chiave di una stanza intima e segreta che trabocca di scatole, libri ricuciti, contenitori e valigie, in cui la donna ha stipato i ricordi di molte vite, tra uomini, fiori, alberi e animali, acqua e tempo. Una biblioteca di esistenze, di linguaggi, gesti e voci, dove ogni personaggio è sentimento, un modo di amare. Fotografie, lettere, oggetti che sanno raccontare e cantare il tempo: di guerra e povertà, amori coltivati in silenzio, regole e speranza, fatica e fantasia.

Un testamento corale che illumina le ombre e le rimette in equilibrio. La bellezza intensa che respira oltre la vita e rimane in attesa di parole. Tuffarsi nella memoria significa avere il coraggio di inventare un altro finale e vivere oltre il tempo che ci è stato concesso, per ritrovare il luogo intimo di ognuno. La casa.

 

Nel piccolo mondo antico della Val Germanasca, Lisse, Lumière, Frillo e Tedesc sono quattro amici minatori a cui manca tutto, tranne il coraggio di vivere nonostante la miseria della loro vita. Finché una ragazza con la chitarra arrivata dall’Argentina sconvolge le loro vite.

Lisse ha avuto cinque madri, ma all’anagrafe non esiste perché la donna che l’ha messo al mondo lo ha abbandonato su un prato, appena nato, durante il solstizio del 1940. 

Lumière, da quando è stato attraversato da un fulmine, ha delle premonizioni a cui nessuno crede, anche se sono bellissime da ascoltare.

Come gli altri due, Frillo è un minatore. Passa le giornate nel cuore della montagna, e quando ne esce, intaglia quella stessa pietra per creare delle statuette di talco.

Tedesc invece è un liutaio, e dopo alcuni anni all’estero è tornato in paese per realizzare il suo sogno di costruire la ghironda perfetta.

Le loro sono vite monche che si nutrono di storie, soprattutto quelle che leggono nei libri che Lisse porta loro. Un giorno, quelle storie assumono la voce di Alma e della sua chitarra, una ragazza venuta dal Sudamerica come un miraggio di libertà.

L’incontro con Valeria Tron è completo. Per mettersi in lista d’attesa:  segreteria@casadellaletteratura.ch, +41 79 403 72 72.

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