Cambiamenti
E arrivò anche il momento di lasciare la casetta e il giardino dei gatti. La signora andò a vivere in città, in un appartamento con balcone. Non poteva certo portarsi dietro tutte le sue bestie, i domestici li distribuì a conoscenti e non sempre in modo fortunato, come seppe dopo. I randagi dovettero arrangiarsi. Lei scelse solo loro due da tenere: Jolly e Slippy-Tap tap… Si accorse allora cosa volesse dire avere in casa due gatte nel periodo del calore. Non se n’era mai preoccupata, fino ad allora. Un veterinario senza troppi scrupoli né a quanto pare competenza fece delle iniezioni alle due gatte. Non si accorse che Slippy era già incinta. La trovò un mattino in cucina, lunga distesa, come fanno i gatti morti… Jolly non fece una piega, raccontò, scavalcò la sua compagna, per raggiungere il piatto con il cibo e non è mai sembrato che le mancasse. Cos’è la morte per un gatto? Non hanno ricordi e rimpianti umani. Un gatto morto non è più un gatto, è un’altra cosa, un oggetto, un ostacolo, senza vita, inerme, come non fosse mai vissuto. Poi c’è chi potrebbe narrare altre storie. La nostra è questa.

Jolly
Jolly visse ancora alcuni anni. Era la compagna, la “vecchia signora”; l’esperienza di convivere in un appartamento con un solo gatto. È molto diversa questa relazione dall’abitudine dei molti o dei più, diventa unico il rapporto, si fa esclusiva e intima la conoscenza, si trasforma in una sorta di simbiosi. L’animale impara a capire l’umano e viceversa, si trasmettono comprensioni ed emozioni, al di là di tutto quello che i “razionali” possono affermare. Lei sapeva ciò che la gatta desiderava e viceversa.

Jolly
Per controllare il calore, il veterinario (un altro veterinario!) diede una pillola. Esisteva anche quella per felini, evidentemente. Signora, mai pensato alla sterilizzazione? Jolly si ammalò di tumore alla mammella. Quando fu il momento, tornò anche la figlia che ormai viveva lontano, ma la madre non voleva farlo da sola. Jolly non aveva mai amato gli estranei e quando arrivò il veterinario si era nascosta sotto un mobile, dovette essere presa, con cura e dolore, da sotto il buffet per essere portata sul tavolo e addormentata. Era spaventata ma non aggressiva. Con tutte le generazioni di gatti avuti, era la prima esperienza di questo tipo che molti altri avranno vissuto. Con Jolly si concluse definitivamente l’era felina della Casetta.
Manuela Camponovo
(15. Continua)