Musica

Il pianista Hayato Sumino aka Cateen al LAC

Un talento visionario, un programma magnetico, un artista capace di reinventare il ruolo del pianista del XXI secolo. Domenica 14 dicembre alle ore 17.00 il LAC accoglie Hayato Sumino, in arte Cateen, il giovane e carismatico pianista giapponese che sta conquistando le sale da concerto e il web di tutto il mondo. Virtuoso capace di fondere classica, jazz e contemporanea, Sumino è oggi uno dei nomi più interessanti della scena internazionale, inserito da Forbes tra i trenta Under 30, artista Steinway, e star digitale con oltre 1,5 milioni di follower su YouTube.

A gennaio 2026 uscirà per Sony Classical il suo nuovo disco Chopin Orbit, che conferma la sua centralità interpretativa nel repertorio chopiniano. Al LAC Sumino approda dopo una stagione trionfale: il debutto alla Carnegie Hall, tournée sold out in Giappone, collaborazioni con orchestre come la Chicago Symphony, Vienna Radio Symphony Orchestra e NHK Symphony, presenze nei maggiori festival europei e americani.

©Ryuya Amao

La serata si apre con due capolavori di Frédéric Chopin: lo Scherzo n. 1 op. 20, opera visionaria scritta da un ventenne che reinventa radicalmente il genere, e il Notturno op. 48 n. 1, vertice di introspezione romantica. A seguire, Sumino presenta i suoi 3 Nocturnes – Pre Rain, After Dawn, Once in a Blue Moon – dove dialogano lirismo, sensibilità moderna e un linguaggio che fonde classica, pop e jazz. La prima parte si chiude con la Partita n. 2 BWV 826 di Johann Sebastian Bach, pagina monumentale che unisce solennità, invenzione e brillantezza. Nella seconda parte il pianista torna a Chopin attraverso le sue Recompositions: New Birth e Recollection, reinvenzioni rispettose e al tempo stesso audaci, che rileggono armonie e temi chopiniani con libertà creativa e raffinatezza contemporanea. Segue un omaggio all’archetipo del musicista totale: Bach, con il Präludium und Fuge BWV 870 da Das Wohltemperierte Klavier II. Il contrappunto bachiano trova un affascinante contrappunto moderno nel Prélude und Fuge di Friedrich Gulda, che intreccia jazz, be-bop e rigore accademico. Tre Études di Nikolai Kapustin (op. 40), tra virtuosismo, swing e lirismo, conducono al gran finale: l’acclamato Boléro di Maurice Ravel nella versione per due pianoforti suonati simultaneamente da Cateen. Un’esperienza musicale e visiva unica, che ha già incantato milioni di spettatori online e che dal vivo diventa pura adrenalina estetica.

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