Lutto

Addio a Ivano Marescotti, attore e regista italiano

Ivano Marescotti in Da Rimini al mondo: il viaggio di Federico Fellini e Tonino Guerra, Emilia Romagna Festival, Abbazia di Pomposa, 2020. Foto: Nicola Quirico – Wikimedia Commons

L’attore e regista romagnolo Ivano Marescotti, uno dei volti più amati del cinema italiano, è morto il 26 marzo a Ravenna, a 77 anni. Nella sua lunga e intensa carriera aveva lavorato con Roberto Benigni, Marco Risi, Daniele Luchetti, Carlo Mazzacurati, Ridley Scott, Anthony Minghella, Gabriele Muccino e Checco Zalone. Marescotti ottenne sei candidature ai Nastri d’Argento, premio che vinse nel 2004 per l’interpretazione nel cortometraggio Assicurazione sulla vita di Tommaso Cariboni e Augusto Modigliani.

Classe 1946, nato a Bagnacavallo, nella Bassa Romagna, Marescotti è stato protagonista di una settantina di film, interpretando svariati personaggi: dal dottor Randazzo in Johnny Stecchino al leghista di Cado dalle nubi di Checco Zalone, passando per il papà di Alex in Jack Frusciante è uscito dal gruppo e poi Pietro, l’anziano genitore di A casa tutti bene, il film di Gabriele Muccino del 2018. Debutta nel cinema alla fine degli anni Ottanta con La cintura, accanto a Eleonora Brigliadori e Anna Bonaiuto, esordio seguito da due film di Silvio Soldini, L’aria serena dell’Ovest (1990) e Un’anima divisa in due (1993). Anche se ha lavorato principalmente per il cinema – ricordiamo con Marco Tullio Giordana per Pasolini, un delitto italiano (1995), al fianco di Nanni Moretti ne Il portaborse (1991), con Carlo Mazzacurati, che lo vuole in moltissimi film da Vesna va veloce (1996), a La lingua del Santo (2000) a La giusta distanza (2007) – ci sono anche incursioni in tv, da La Piovra a Don Matteo passando per Il giovane Mussolini e il film tv su Pantani in cui è l’allenatore Beltrame. A partire dagli anni Novanta ha iniziato un approfondito lavoro di recupero del romagnolo, tornando in teatro con i testi di Raffaello Baldini, per poi rileggere e riscrivere alla sua maniera Dante (Dante: un patàca, ispirato alla Divina Commedia) e Ariosto (Bagnacavàl, una contaminazione tra il basso romagnolo e l’Orlando furioso). Nel 2020 ideò il recital Da Rimini al mondo: il viaggio di Federico Fellini e Tonino Guerra, un omaggio ai due romagnoli più famosi nel mondo, passando dai testi poetici di Tonino Guerra a testi e curiosità su Federico Fellini. Una passione per la recitazione scoperta tardivamente dopo aver lavorato per dieci anni come impiegato in un ufficio comunale di urbanistica, l’iscrizione al Dams di Bologna, il debutto nella carriera teatrale dopo il licenziamento e l’addio al posto fisso. Un anno fa si era ritirato dalle scene per dedicarsi alla scuola TAM – Teatro Accademia Marescotti, con sede a Ravenna.

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