Anche fra gli operatori culturali le donne guadagnano meno degli uomini
La metà degli operatori culturali lavora a tempo parziale, il 14% ha più impieghi e oltre un quarto lavora come indipendente, quote significativamente maggiori rispetto all’economia nel suo complesso. In Svizzera, il reddito mediano degli operatori culturali nel 2023 era di 69600 franchi, mentre per quelli che lavoravano a tempo parziale la mediana era di 45700 franchi. Si registra una grande differenza tra i sessi: le operatrici culturali a tempo pieno guadagnavano 78000 franchi, mentre i loro colleghi di sesso maschile 98000 franchi. Questi sono alcuni dei nuovi risultati della statistica dell’economia culturale elaborata dall’Ufficio federale elvetico di statistica (UST), che include per la prima volta dati dettagliati sui salari.
Nel 2023, gli operatori culturali in Svizzera erano 285000, pari al 5,6% della popolazione attiva. Le condizioni di lavoro atipiche erano molto diffuse nel settore della cultura: il 50% degli operatori culturali lavorava a tempo parziale (contro il 38% di tutte le persone occupate), il 14% aveva più impieghi (l’8% nell’economia nel suo complesso) e la quota di lavoratori indipendenti (27%) era nettamente più alta rispetto a quanto succede nella popolazione occupata presa nel suo insieme (14%). Secondo la definizione dell’Ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat), il settore culturale comprende anche i media e gli ambiti in cui la creatività svolge un ruolo centrale, come l’architettura, i videogiochi o la pubblicità.
Gli operatori culturali attivi al di fuori del settore della cultura guadagnano di più
Nel 2023, gli operatori culturali guadagnavano 69600 franchi (valore mediano), contro i 72000 franchi registrati per l’economia nel suo complesso. Per questo calcolo vengono prese in considerazione anche le persone che lavoravano come indipendenti e il cui onorario proveniva dalla propria impresa. Per un impiego a tempo pieno (tra il 90 e il 100%) gli operatori culturali percepivano 91000 franchi, ovvero più che nell’economia presa nel suo insieme (85500 fr.). In media gli operatori culturali sono più istruiti: il 59% di loro ha un titolo di livello terziario contro il 44% della popolazione attiva totale. Nel 2023, per un impiego a tempo parziale (<90%) gli operatori culturali percepivano 45700 franchi, un salario in linea con quello dell’economia nel suo complesso (43600), ma occorre tener conto del fatto che, come già menzionato, nel settore della cultura il lavoro a tempo parziale è molto più diffuso.
Con una mediana di 90000 franchi, gli operatori culturali che lavoravano a tempo pieno nel settore della cultura (ad es. musicisti in un’orchestra) guadagnavano di più rispetto alle persone che lavoravano sempre nel settore della cultura ma ricoprendo professioni di tipo non culturale (86500 fr.) Questo è il caso ad esempio di una persona che si occupa della contabilità di un teatro. A guadagnare di più erano le persone che svolgevano un lavoro culturale al di fuori del settore della cultura (ad es. un grafico o una grafica che lavora presso una banca). Queste persone guadagnavano 98000 franchi.
Anche nel settore della cultura le donne guadagnano meno degli uomini
Tra gli operatori culturali la differenza salariale tra i sessi è marcata. Nel 2023 nel settore della cultura gli uomini guadagnavano 85000 franchi (mediana), le donne 56700. Questa differenza è tuttavia paragonabile a quella che si rileva per l’economia nel suo complesso (uomini: 84500 fr., donne: 58400 fr.). Questi valori sono fortemente influenzati dal grado di occupazione: come nell’economia in generale, le donne del settore culturale lavoravano a tempo parziale (65%) molto più spesso degli uomini (36%). Tuttavia, anche quando lavoravano a tempo pieno, le operatrici culturali guadagnavano chiaramente meno dei loro colleghi maschi (78000 fr. contro 98000 fr.). Questo fatto è in parte da ricondurre alla posizione professionale occupata: anche nel settore della cultura, le donne ricoprono funzioni dirigenziali nettamente meno spesso rispetto agli uomini (il 22 contro il 37%)
Si rilevano differenze anche in base alla nazionalità e al passato migratorio: mentre nel 2023 gli operatori culturali con passaporto svizzero guadagnavano una mediana di 92400 franchi per un impiego a tempo pieno, quelli stranieri ne percepivano 84000. Analogamente, gli operatori culturali con passato migratorio guadagnavano meno (86000 fr.) di quelli senza tale passato (92700 fr.).