Incontri

“Arte e Cultura”, incontro alla chiesa di Sant’Ambrogio a Barbengo

Giovedì 26 maggio, alle ore 16.30, si terrà alla chiesa di Sant’Ambrogio a Barbengo la presentazione del n°23 di Arte e Cultura, pubblicazione trimestrale di Fontana Edizioni, dal titolo Barbengo: la chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio. Interverranno: Luca Brunoni, Presidente del Consiglio Parrocchiale; Giorgio Molisi, Direttore Arte e Cultura; Laura Facchin, Docente di Storia dell’Arte Moderna all’Università degli Studi dell’Insubria; Massimiliano Ferrario, Docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università degli Studi dell’Insubria. Saranno presenti gli autori. Seguirà un rinfresco offerto dal Consiglio Parrocchiale di Meride.

Piccola chiesa in posizione panoramica in prossimità del centro storico del paese, fu trasformata in epoca barocca, conservando alcune parti più antiche. La si raggiunge dopo un breve tratto a piedi costeggiando una Via Crucis, progettata da Augusto Guidini Junior. In poco spazio sono raccontati cinque secoli di storia e di arte di una piccola comunità, fatta però da numerose famiglie d’artisti che hanno lavorato soprattutto all’estero. Oltre a nomi conosciuti, come quelli degli architetti Augusto Guidini e figlio, altre famiglie si sono però distinte in Italia per la bellezza delle loro opere: gli scultori Casella, originari di Carona ma stabilitisi in parte, nel corso del Seicento, nel territorio di Barbengo; gli Aprile, i Solari o gli Scala, per nominare i più famosi. Ci sono altre famiglie però come i Masella, i Somazzi, i Neuroni, o i Papa, che, al ritorno dai luoghi lontani di lavoro, hanno voluto lasciare un’impronta nella loro chiesa.

Per la prima volta, Arte e Cultura attribuisce ad alcuni di questi artisti i tanti capolavori in stucco della parrocchiale di Barbengo, attribuzione suffragata anche da documentazione d’archivio mai scoperta fino ad oggi. Protagonisti sono tre artisti nativi proprio di questo borgo, per molti anni e per più generazioni impegnati a Torino, che costruiscono una movimentata macchina d’altare – forse un unicum in Ticino – con al centro un’ancona in stucco a bassorilievo dedicata a Sant’Ambrogio; particolari sono anche i decori rococò fatti di girali di foglie e fiori, che ornano le due volte del presbitero. Molti sono, in questa chiesa, le opere d’arte degne di nota, come la pala d’altare iperrealista raffigurante l’Apparizione di Gesù Bambino a Sant’Antonio da Padova, eseguita nel 2021 dal pittore Giovanni Gasparro, che è un esempio interessante della coesistenza della pittura postmoderna accanto a opere antiche entro lo stesso edificio religioso.

In cima