Anniversari

Cent’anni fa nasceva Alberto Sordi

Fra i più importanti attori del cinema italiano con all’attivo circa 150 film, Alberto Sordi è considerato uno dei più grandi interpreti della commedia italiana. Sordi è nato a Roma il 15 giugno 1920 nel rione Trastevere. Figlio di un maestro strumentista e di una maestra,  ha passato l’infanzia a Valmontone. Tornato a Roma nel 1937 ha studiato canto lirico fino a far parte del coro della Sistina: era un ragazzino con la voce da soprano, ma ben presto ha scoperto di essere un basso naturale. I primi successi sono arrivati subito dopo la guerra, alla radio, con una gamma di personaggi diventati immortali: Il compagnuccio della parrocchietta, Mario Pio e il Conte Claro.

Il suo marcato accento di Trastevere, che poteva essere considerato la sua condanna, ha rappresentato invece la chiave della sua popolarità. Su di lui ha scommesso come produttore Vittorio De Sica per lo sfortunato Mamma mia, che impressione, che ha attinto nel repertorio radiofonico, ma soprattutto il quasi coetaneo Federico Fellini, che lo ha voluto protagonista del suo esordio con Lo sceicco bianco nel 1952. Con il successivo I vitelloni il vento del successo ha cominciato a soffiare nella giusta direzione. Sordi ha interpretato con straordinaria naturalezza la parte di Alberto, che trascorreva le sue giornate tra partite di biliardo, scherzi goliardici e malinconia del vivere. Quel tipo di personaggio ha fatto innamorare gli spettatori in film come Un giorno in pretura, Piccola posta e soprattutto Un americano a Roma (1954), col bulletto Nando Moriconi. Da quel momento la carriera di Sordi è divenuta frenetica al ritmo anche di 10 pellicole all’anno per un record di 152 apparizioni fino alla morte, nel 2003.

Se negli anni 50 Alberto Sordi ha dato vita a personaggi essenzialmente comici e parodistici, con gli anni 60 la sua carriera ha subito una svolta. Il cambiamento è coinciso con un’interpretazione drammatica in uno dei film più importanti nella storia del cinema italiano: La grande guerra di Mario Monicelli, premiato alla Mostra di Venezia col Leone d’oro. L’anno successivo è la volta di Tutti a casa di Luigi Comencini, un altro film sul doppio crinale della commedia e della tragedia. Nel 1961 Sordi ha interpretato  Una vita difficile di Dino Risi. Ormai a sceglierlo sono i maestri di quella commedia di costume che demonizza senza pietà i difetti dell’italiano medio. I suoi successi sono ormai eterni ed anche la critica americana lo celebra oggi come un monumento dell’arte della recitazione. Sordi è riuscito con straordinaria naturalezza a calarsi in protagonisti diversissimi tra loro, interpretando ruoli diversi in film come:  Boom,  I mostri, Gastone, Il medico della mutua (forse il più emblematico di tutti), Nell’anno del Signore, La più bella serata della mia vita, Lo scopone scientifico, Il marchese del Grillo. Nel 1966 ha voluto dirigersi da solo e Fumo di Londra ha rivelato bene le sue contraddizioni personali, con un anti-eroe incapace di comprendere il cambiamento del suo tempo. Gli incassi della pellicola lo hanno convinto a replicare e così Sordi si è raccontato in 19 film.

Per tutta la vita gli è rimasta addosso l’etichetta dell’italiano medio: furbo, piacione, un po’ vigliacco, un po’ ingenuo ma comunque di sani principi. In realtà Alberto Sordi era un uomo poliedrico che sapeva fare tutto (dall’attore, al regista, al doppiatore, al cantante, al ballerino) e che teneva moltissimo alla sua privacy ed alla sua famiglia. E’ morto il 24 febbraio 2003. Sulla sua tomba lo ricorda una battuta de Il Marchese del Grillo: “Sor Marchese, è l’ora”.

Sarà inaugurata il 16 settembre 2020 nella sua villa con affaccio sulle Terme di Caracalla una mostra per ricordare il centenario della sua nascita. La mostra avrebbe dovuto essere inaugurata lo scorso marzo proprio nei giorni del lockdown. L’evento, in collaborazione con la Fondazione Museo Alberto Sordi, vede tra l’altro, con le regole del distanziamento sociale, le testimonianze di Carlo Verdone e Christian De Sica.

Anche il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha ricordato Sordi alle celebrazioni del centenario, considerandolo un esempio ed uno stimolo per tutti gli italiani in questo delicato momento di ripartenza: “Oggi Alberto Sordi avrebbe compiuto cento anni. Il suo talento, la sua comicità originale, i personaggi che ha mirabilmente interpretato nella lunga carriera sono parte dell’immaginario degli italiani e suscitano tuttora interesse e simpatia. E’ stato un simbolo del cinema italiano. Ha lasciato l’impronta su pagine significative della sua storia, dando vita a scene che sono rimaste leggendarie. Eppure i suoi esordi nel mondo dello spettacolo non gli risparmiarono sacrifici e difficoltà. Ma con tenacia e passione è riuscito a conquistare la popolarità e le sue maschere sono divenute rappresentative di un costume che cambiava. La vena artistica di Sordi ha trovato espressione, oltre che nel cinema, nella radio, nel teatro, nella televisione. E’ stato regista e autore, oltre che attore e doppiatore straordinario. Con i suoi film più celebri ha conquistato il pubblico internazionale, diventando così un ambasciatore della commedia italiana. Il cinema lo annovera tra i suoi grandi. Ne apprezziamo ancor più il valore in un momento come quello che stiamo vivendo, segnato da problemi inediti, ma anche dal diffuso desiderio di una ripartenza. Le grandi figure del cinema possono essere d’esempio e di stimolo per chi oggi raccoglie il testimone di questa sfida, che fa vivere i sogni, che racconta la società, che interpreta i sentimenti e che è parte viva della cultura di un paese”.

Nazarena Bignami

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