Teatro

Classici e moderni al Teatro di Locarno

Foto di Sascha Golubovic

Dieci spettacoli e venti repliche: sono questi i numeri della stagione teatrale 2025-2026 del Teatro di Locarno, presentata ieri dal direttore artistico Paolo Crivellaro (v. l’intervista di Laura Quadri).

Si inizia con L’Empireo (23-24 ottobre), della pluripremiata drammaturga britannica Lucy Kirkwood: uno spettacolo diretto da Serena Sinigaglia per riflettere sulle tematiche di genere, e in particolare sul trattamento iniquo che la legge scritta dagli uomini esercita sulle donne e sul loro corpo. Segue Il vedovo di Massimo Ghini (7-8 novembre), tratto dal celebre film di Dino Risi. Protagonista della pièce è Alberto Nardi, industriale romano megalomane, ma del tutto incapace negli affari, sposato con una ricca e spregiudicata donna d’affari. Sarà poi la volta de La sera della Prima con Monica Guerritore (18-19 novembre), che interpreterà gli spettacoli che l’hanno vista protagonista in ruoli celebri dalle personalità complesse – come Madame Bovary, Oriana Fallaci, Giovanna D’Arco –, condividendo aneddoti che il pubblico non conosce. L’ultimo spettacolo dell’anno è Amadeus di Peter Shaffer (2-3 dicembre), un apologo che parla dell’invidia, ma anche dell’ammirazione mista a sgomento che ci prende al cospetto di un genio che supera i confini laboriosi e prevedibili del talento.

Il 2026 si aprirà con Il medico dei pazzi di Leo Muscato (14-15 gennaio), con Gianfelice Imparato: un capolavoro del teatro napoletano, reso celebre anche dal film interpretato negli anni ’50 da Totò. La commedia, che mette in scena in modo gioioso il rapporto tra normalità e follia, ha al proprio centro la maschera popolare di Sciosciammocca, inventata da Sacrapetta. Segue lo spettacolo L’inferiorità mentale della donna con Veronica Pivetti (7-8 febbraio), un evergreen del pensiero reazionario liberamente ispirato all’omonimo trattato di Paul Julius Moebius. Ad accompagnare Pivetti sul palco, il musicista Anselmo Luisi che, insieme all’attrice, eseguirà canzoni vecchie e nuove ispirate alla figura femminile. Si ritornerà poi ai classici con Anfitrione, commedia di Plauto diretta da Emilio Solfrizzi (26-27 febbraio): l’opera narra le disavventure di Anfitrione e del suo fedele servo Sosia, alle prese con una serie di equivoci creati dall’intervento di Giove, che assume l’aspetto del celebre soldato per conquistare la moglie Alcmena. In cartellone troviamo pure Un sogno a Istanbul di Alberto Bassetti (4-5 marzo), tratto dal best seller La cotogna di Istanbul di Paolo Rumiz: una storia d’amore che si snoda attraverso l’Europa portando lo spettatore a mettere in discussione le proprie certezze e a riflettere su cosa realmente costituisca l’essenza del continente europeo. Il Teatro Sociale di Camogli porterà in scena Colpi di timone (28-29 marzo) di Enzo La Rosa: una esilarante commedia sulla capacità della verità di smascherare le grandi e piccole ipocrisie quotidiane, con protagonista Tullio Solenghi che si trasformerà in Gilberto Govi. Lo spettacolo che chiude il cartellone è Le fuggitive (16-17 aprile), una commedia brillante che racconta la storia di due donne, Margot e Claude (interpretate da Paola Quattrini e Gaia De Laurentis), che si incontrano in una situazione curiosa: entrambe cercano di “fuggire” dalle loro vite ma per motivi diversi.

Tutti gli spettacoli hanno inizio alle ore 20.30, ad eccezione delle repliche di L’inferiorità mentale della donna (8 febbraio 2026) e Colpi di timone (29 marzo 2026), che si terranno alle ore 17.00. Abbonamento a dieci spettacoli al prezzo invariato di fr. 320.- Le persone che sottoscrivono per la prima volta un abbonamento per la stagione 2025/26 beneficiano di una riduzione sul prezzo del 25%. Per loro l’abbonamento costerà fr. 240; l’anno successivo, in caso di rinnovo, si applicherà la tariffa intera. Gli interessati possono rivolgersi al Segretariato (091 756 10 93), scrivere a info@teatrodilocarno.ch o consultare il sito www.teatrodilocarno.ch

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