Teatro

FIT Festival, la chiusura con “Bros” di Romeo Castellucci

Il secondo fine settimana del FIT festival affronta il tema dell’altra faccia di sé stessi con il giovane artista losannese Simon Senn, che ritorna al festival sabato 9 ottobre con dSimon (LAC, Teatrostudio, ore 17 e 19), nuovo affascinante esperimento tecnologico. GPT, l’intelligenza artificiale più potente al mondo ha la capacità di scrivere qualsiasi cosa l’utente gli sottoponga. L’informatica Tammara Leites propone a Simon Senn di essere il modello per il suo adattamento di GPT. Simon accetta che l’intelligenza artificiale possa leggere tutti i suoi dati digitali, e-mail o documenti. Così è nato dSimon, che può essere trovato tramite un sito web o un’app per smartphone. Ma dSimon si comporta presto in modo sorprendente nei confronti dei visitatori del sito o dello stesso Simon Senn che finisce per non sapere bene cosa sta pensando, o anche cosa gli sta facendo questo curioso doppio digitale…

Segue Bros di Romeo Castellucci che sabato 9 ottobre debutta al LAC in prima assoluta (Palco Teatro, ore 20.30; replica 10.10, ore 20.30). Tra i grandi protagonisti della scena teatrale internazionale, Castellucci sceglie Lugano per il debutto della sua nuova creazione, lavoro di cui LAC Lugano Arte Cultura è il produttore svizzero al fianco di altre istituzioni europee di riferimento. Regista visionario, tra i fondatori della Socìetas di Cesena, Castellucci firma ideazione e regia di Bros, lavoro in cui l’azione prevale sul pensiero. Uno spettacolo che si e ci interroga sul tema della responsabilità individuale e collettiva e sul rapporto con la legalità; un vero e proprio esperimento antropologico che suggerisce una riflessione sulla legge e sulla violenza. Di Bros sono protagonisti un folto gruppo di uomini comuni che accettano di andare in scena senza aver studiato una parte; persone adulte di sesso maschile cui è stato chiesto di sottoscrivere un protocollo in cui si impegnano a eseguire comandi e compiere azioni senza porsi domande né prepararsi, ricevendo ordini tramite un auricolare, senza che sia dato loro tempo di pensare prima di agire. Invitati ad indossare un’uniforme che ci fa pensare a quelle dei poliziotti del cinema statunitense, gli attori assumono una fisionomia comune che suggerisce una fratellanza.

“Il libro di tutte le cose”, Teatro Pan / Bam!Bam! Teatro. © Barbara Rigon

Il FIT prosegue domenica 10 ottobre con il progetto Luminanza. Reattore per la drammaturgia contemporanea (Studio Foce, dalle ore 11 alle 17). Tito Bosia, Kevin Blaser, Lalitha Del Parente, Marzio Gandola, Achille Giacopini, Tommaso Giacopini, Francesco Puppini ed Elisa Rusca sono i/le giovani autori e autrici partecipanti alla prima edizione di Luminanza.  I testi saranno presentati in forma di lettura da Anahì Traversi, Giovanni Franzoni, Alice Redini e Fabrizio Rocchi e pubblicati in una rivista in edizione limitata. Sarà inoltre disponibile in versione digitale la traduzione dei testi in francese e in tedesco, a cura del team di traduttori/traduttrici di Luminanza.

Infine, sempre domenica 10 ottobre, andrà in scena Il libro di tutte le cose (Teatro Foce, ore 16) di Teatro Pan e Bam!Bam! Teatro, ispirato all’omonimo libro di Guus Kuijer. «Che cosa vuoi diventare da grande? Da grande diventerò felice. Perdio, questa sì che è una buona idea. E sai quando si comincia ad essere felici? Quando non si ha più paura».

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