Letteratura

I vincitori del Premio “Terra Nova” 2020

Il Consiglio di Fondazione della Schiller Stiftung ha decretato i vincitori del Premio “Terra Nova” 2020, riservato ad autrici o autori a inizio carriera per un’opera letteraria di qualità in una delle quattro lingue nazionali, e a traduttrici o traduttori che hanno trasposto un’opera letteraria da una lingua nazionale in un’altra, rendendola così nota al pubblico di un’altra regione linguistica. Il Premio “Terra Nova” per la Letteratura è stato assegnato a Matteo Ferretti per Tutto brucia e annuncia (Bellinzona, Edizioni Casagrande, 2019) e a Ivna Žic per Die Nachkommende (Berlino, Matthes & Seitz, 2019). Il Premio “Terra Nova” per la Traduzione letteraria è stato invece assegnato a Walter Rosselli per la traduzione di La müdada di Cla Biert (Mendrisio, gabrielecapellieditore, 2019). La cerimonia ufficiale dei premi, a causa della pandemia di coronavirus, con ogni probabilità non si svolgerà. Lo ha annunciato in una nota la Fondazione Schiller, che quest’anno festeggia il centoquindicesimo anniversario.

 

Matteo Ferretti, Tutto brucia e annuncia – motivazione del Premio “Terra Nova” della Fondazione Schiller.

«Il libro d’esordio del quarantenne Matteo Ferretti, Tutto brucia e annuncia, edito da Casagrande con le congeniali illustrazioni di Marino Neri e una nota di Fabio Pusterla, si apre con la parola “apocalisse”, vista come una prospettiva tutt’altro che lontana e improbabile: catastrofi naturali o nucleari, strategie del terrore, guerre, “invasioni” di migranti o di profughi e altre distopie da fine del mondo. Ma subito, a contrasto, soccorre il pensiero dell’amore dato e ricevuto, delle pagine dei libri letti con passione, della cura dei figli come forse unica garanzia della continuità della vita e del senso stesso dell’esistere. Vicissitudini collettive di questi ultimi tormentati decenni e private esperienze dell’io lirico si fondono in un libro di grande coerenza strutturale e di meditata sobrietà formale. Con una lingua poetica che rasenta la prosa e al tempo stesso se ne distanzia per il vigore visionario delle immagini e per l’intensità emotiva degli squarci più familiari, Tutto brucia e annuncia segna l’ingresso, nel panorama della letteratura di lingua italiana in Svizzera, di una voce nuova e originale che merita senza dubbio di essere subito segnalata e riconosciuta».

 

Ivna Žic, Die Nachkommende – motivazione del Premio “Terra Nova” della Fondazione Schiller. 

«L’impressionante romanzo di debutto di Ivna Žic racconta di un viaggio estivo di tre giorni che conduce da Parigi a Zagabria e termina infine a Zurigo. La giovane donna sta viaggiando da sola. Ma nei suoi pensieri ci sono gli altri: l’amato, un uomo sposato che ha incontrato in una vacanza estiva un anno fa a Parigi e che poi si è separato, i nonni, le nonne e la famiglia. Ciò determina una delle sue due vite, quella croata, che ha vissuto in famiglia e soprattutto durante le vacanze estive, mentre l’altra si svolge principalmente a Zurigo, dove si è trasferita con i suoi genitori da bambina. Quando il narratore in prima persona si arrende ai ricordi, lascia che il linguaggio scorra a cascata con frasi tanto artistiche quanto informali. Se, d’altra parte, durante il viaggio si notano osservazioni e incontri, questo viene fatto in frasi brevi e concise, che garantiscono una vivace varietà di lingue. Il libro può essere assegnato al genere del romanzo sulla migrazione, che recentemente ha suscitato parecchie sorprese letterarie: affronta la doppia esistenza in due lingue, la lontana vicinanza del mondo dei nonni. Ma l’argomento che lo rende unico è ancora più universale: eredità, dipendenza dagli antenati in senso stretto e ampio (…)».

 

Walter Rosselli, traduzione di La müdada – motivazione del Premio “Terra Nova” della Fondazione Schiller. 

«Se si ripete sempre più spesso, e a ragione, che il lavoro di un traduttore letterario non è meno creativo di quello di un autore, Walter Rosselli ne offre uno splendido esempio con la versione italiana dello storico romanzo La müdada, del 1962, capolavoro di Cla Biert (1920-1981), fra i più importanti rappresentanti della letteratura retoromancia. Un romanzo complesso e affascinante, che accompagna il lettore nei mutamenti di una comunità alpina attraverso diversi livelli prospettici, dalla dimensione individuale a quella sociale, sfruttando mirabilmente un’ampia gamma di registri e di varietà linguistiche. Il lungo lavoro di Walter Rosselli – che lo stesso traduttore ripercorre in alcune riflessioni pubblicate in articoli scientifici – riesce non solo nell’intento di riportare tutta la densità e la straordinarietà del testo originale in italiano, ma lo vivacizza con alcune scelte forti e creative, su tutte quella di inserire alcune parole o espressioni in romancio: dai semplici sar e duonna prima dei nomi, ad altre interiezioni, esclamazioni o vere e proprie frasi (dieuperchüra, hai, bom bom, ecc.). L’impasto linguistico diventa così il valore aggiunto di un testo già ricco di colori, che grazie a Walter Rosselli continua la sua grande avventura letteraria».

 

Clicca qui se vuoi leggere la recensione della presentazione di “Tutto brucia e annuncia”, la prima raccolta poetica di Matteo Ferretti, svoltasi il 17 ottobre 2019 alla Casa della Letteratura per la Svizzera Italiana.

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