Teatro

Il ritorno in sala del LAC

Preceduta dalla rassegna estiva che ha visto una corposa adesione di circa diecimila spettatori e dal migliaio che hanno partecipato ai giorni del festoso weekend conclusivo d’inizio settembre, dopo le brusche interruzioni 2019-2020 con false ripartenze e varie riprese pandemiche, proprio oggi inizia la prevendita per la nuova stagione che segna “Il ritorno in sala!”, come proclamano i manifesti pubblicitari. Tutti felici gli organizzatori che da parte loro sottolineano che i mesi di forzata pausa sono stati tutt’altro che oziosi, soprattutto nel momento in cui è stato elaborato il trauma iniziale (e imprevisto). Poi, ci si è riorganizzati, attraverso diversi lavori dietro le quinte, di produzione e adattamenti, inventiva, creazione tecnologica che ha portato al progetto di successo Lingua Madre, premiato dall’Hystrio Digital Stage che Carmelo Rifici andrà a ritirare domenica.

Ci accompagna un libro, non solo un programma, ben strutturato nelle sezioni differenti, al di là dell’elenco del calendario e dei numeri: 63 titoli e 135 “alzate di sipario”. Con tutte le misure sanitarie previste e anche quelle che verranno decise prossimamente. Distanziamento e mascherina a posti limitati oppure magari al completo ma con certificato. Anche solo il tampone, messo a disposizione dallo stesso LAC (6 franchi se non rimborsato dalla Cassa Malati). Vedremo cosa succederà mercoledì con l’annuncio delle attese disposizioni federali. Il LAC è pronto in ogni caso, fiducioso che non ci saranno altri intoppi (varianti permettendo…).

“La bottega del caffè”. © 2020 LAC – Foto Studio Pagi

Naturalmente l’attesa è per i contenuti in cui rientrano le produzioni con 13 debutti e 6 residenze artistiche. Ad aprire il cartellone, come già scritto (v. l’edizione del FIT) sarà il regista Andrea Chiodi che giovedì porterà in scena con un nutrito gruppo di attori Sogno di una notte di mezza estate (già esaurito); preludio al Festival Internazionale, Fedra di Leonardo Lidi; si è già detto anche di Castellucci con Bros, ospite pure del FIT, in una prima assoluta. Finalmente si potrà assistere a La bottega del caffè, oggetto di una conferenza stampa la scorsa stagione, bloccata proprio al debutto: vedrà l’esordio registico dell’attore di casa Igor Horvat. Troveremo anche un nuovo lavoro della compagnia Finzi Pasca, Nuda, tratto dal libro dello stesso Daniele. Sempre in questo ambito produttivo: La notte è il mio giorno preferito di Annamaria Ajmone (danza che avrà uno spazio particolare in questa stagione); Diplomazia di Elio De Capitani e Ferdinando Bruni; per continuare con l’adattamento della sveviana La coscienza di Zeno da parte di Stefano Cordella. Dal territorio nuove creazioni del Trickster-p, di Camilla Parini e del Teatro Pan. Mentre dal canto suo Carmelo Rifici affronterà Le relazioni pericolose (in marzo). Da sperimentazioni virtuali provengono invece Nel mezzo dell’inferno di Fabrizio Pallara e Metastasis, filiazione di Lingua Madre firmata da Gabriele Marangoni.

“La bella addormentata”. © Yacobson Ballet

Le residenze si aprono anche ai musicisti con Barbara Lenhoff, svizzero-canadese e Kethy Fusco, nota arpista ticinese; per la coreografia: Francesca Sproccati che vedremo al FIT e Annie Hanauer. E a proposito di danza, il classico dei classici natalizi, Lo Schiaccianoci dell’accademia russa di balletto Vaganova, dalla Russia anche La bella addormentata nel bosco; ci sarà pure una compagnia israeliana e in prima assoluta We Want It All, frutto della collaborazione tra il coreografo Emio Greco e il regista Peter C. Scholten. Altre creazioni della vivace produzione elvetica sono previste da gennaio, mentre in maggio, dal 25 al 29, si svolgerà un festival, LAC Dance Projet, una nuova iniziativa che intende proporre un ponte culturale tra Svizzera, Europa e Nord America attraverso tre creazioni che debutteranno in prima assoluta.

Per il resto sarà come sempre un cartellone dedicato a diversi pubblici, dalla tradizione alla contemporaneità, alla sperimentazione, al popolare. Ritroveremo Marthaler, Deflorian e Tagliarini. Noti registi ed interpreti del teatro italiano, adattamenti dal cinema e dalla letteratura. Leggeri e meno leggeri, drammatici e comici. Dal Tartufo a Se questo è un uomo, a Furore (da Steinbeck). E personaggi come Panariello, Poretti o Lella Costa. Non mancheranno, ovvio, gli omaggi a Dante. Tra le collaborazioni territoriali si segnala quella con il MAT al Teatro Foce e con Luminanza. Anche la musica avrà la sua parte con Allevi, Bregovic, il Gospel o il musical (Alice nel paese delle meraviglie e Flashdance). Altri eventi in coproduzione con l’OSI.

Gli spettacoli per famiglie prevedono laboratori, Senza confini, rassegna bruscamente sospesa la scorsa edizione, concerti… E poi le iniziative di LAC edu, le conferenze, gli incontri, PiazzaParola che ritorna dopo la pausa di un anno con un tema già previsto, ma adatto particolarmente ai tempi, come Robinson Crusoe, solitudine, isolamento, natura… Oltre 200 offerte. Un capitolo è anche riservato all’Inclusione, cioè alla partecipazione e all’accessibilità per le persone con disabilità, a cui si dedica il settore di mediazione culturale con ricerche e progetti.

La stagione è stata presentata questa mattina, con interventi dell’on. Roberto Badaracco, Michel Gagnon, Carmelo Rifici.

Tutte le informazioni, anche aggiornamenti sanitari su: www.luganolac.ch

Manuela Camponovo

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