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La nuova stagione culturale del Monte Verità

Esercizio di euritmia sul Monte Verità, 1904. © Fondazione Monte Verità e Fondo Harald Szeemann

Il Monte Verità di Ascona riapre al pubblico giovedì 1° aprile, con una serie di appuntamenti strettamente connessi alla storia e alla natura del luogo, con uno sguardo al futuro e alla ricerca degli artisti contemporanei. «Gli ultimi dodici mesi sono stati complessi anche per la programmazione delle proposte per il pubblico», sottolinea Nicoletta Mongini, Responsabile Culturale della Fondazione Monte Verità. «La nostra bussola è sempre rimasta puntata sul dialogo, sull’incontro e sullo scambio con le persone che, prima possibile, potranno tornare a frequentare il Monte Verità. Le riflessioni e gli stimoli che in questo ultimo anno hanno coinvolto tutti hanno consolidato la nostra consapevolezza di essere in un luogo dove natura, interiorità, spiritualità, arte e bellezza sono stati principi fondativi e mai abbandonati. Speriamo di accogliere nuovi sguardi e di continuare a coltivare lo spirito del Monte».

Francesca Gagliardi, Corona.

Giovedì 1° aprile il Monte Verità aprirà le sue porte con un appuntamento speciale, atteso dallo scorso anno: tornerà alla luce il Chiaro mondo dei beati, il grande polittico di Elisàr von Kupffer (1872-1942) esposto nel Padiglione Elisarion, che suggella il completamento del Complesso museale dopo un importante restauro ritardato dalla pandemia.

Nel mese di maggio tornerà il momento dedicato a Giardini in Arte, rassegna simbolo della stretta unione tra arte e natura, che caratterizza l’attività di Monte Verità sin dalla sua nascita. Protagonisti di questa edizione quattro artisti italiani e svizzeri – Francesca Gagliardi, Marco Cordero, Johanna Gschwend e Moritz Hossli – che dopo una residenza nell’estate 2020 presenteranno una serie di lavori ispirati agli umori e l’identità del luogo.

Sempre a maggio Monte Verità ospiterà – nell’ambito di un progetto espositivo curato dal Museo Comunale di Ascona – una nuova versione del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, realizzata con le pietre della collina, che l’artista donerà poi al Monte.

Fabrizio Dusi, Vaso.

I primi di luglio Fabrizio Dusi porterà sul Monte Verità un nucleo importante di opere site-specific ispirate ai temi iconici dell’ideale monteveritano del paradiso anarchico. Neon, ceramiche e forme in alluminio punteggeranno alcuni spazi interni ed esterni con parole-simbolo (“liberi”, “anarchy”, “utopia”), oltre a immagini evocative di un ritorno allo stato di natura.

Nel cuore del parco la coppia Eva e Adamo si ricollegherà al ciclo pittorico Giardino dell’Eden nella sala congressi: una narrazione di circa 7 metri con scene tipiche della vita della colonia, fra girotondi, danze, bagni di sole, con un evidente rimando visivo al Il Chiaro Mondo Dei Beati del Padiglione Elisarion. Alcune di queste opere resteranno patrimonio della Fondazione Monte Verità.

Ad agosto il Cabaret Voltaire si trasferirà al Monte Verità per un fine settimana di performance e letture sceniche con artisti internazionali, tornando alle origini del filo ideale che univa Zurigo e Ascona alla nascita del movimento Dada.

Il programma 2021 comprenderà anche appuntamenti di riflessione e di approfondimento, in presenza e online: dall’omaggio a Joseph Beuys nel centenario dalla sua nascita agli incontri dedicati a figure femminili di Casa Anatta, come la Baronessa Saint Léger, Olga Fröbe Kapteyn e Charlotte Bara, protagonista in primavera anche di un’esposizione al Castello San Materno. Tornerà al Monte Verità anche Stefania Mariani, con una passeggiata teatrale nella natura, in cui lo spettatore sarà protagonista di un’esperienza immersiva.

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