Anniversari

La strage di Piazza Fontana vista dai Millennials in un podcast

La strage di Piazza Fontana attraverso lo sguardo di chi, nato nel 1990, è arrivato dopo, ma è diventato adulto dovendo fare i conti con le sue conseguenze. La racconta il giovane giornalista Nicolò Porcelluzzi nelle sei puntate di La bomba in testa, il nuovo podcast originale Storytel su una delle vicende più dolorose e irrisolte del nostro Novecento.
La ricostruzione di Porcelluzzi, nato a Mestre pochi mesi dopo la caduta del Muro, è fatta anche di tanti personaggi già dimenticati. Così, davanti all’ingresso del palazzo di Mestre dove le Brigate rosse avevano assassinato Sergio Gori, vicedirettore del Petrolchimico di Marghera, e dove lui prendeva il gelato con gli amici mentre studiava per la maturità, Porcelluzzi riflette: “Nessuno di noi sapeva chi fosse l’uomo ricordato da quella lapide, e quale storia si nascondesse dietro l’angolo del palazzo. Perché di tutto questo si parla così poco? Perché le ferite sono ancora aperte, certo. Ma è un’inerzia pericolosa, che porta alla disinformazione un’intera generazione. La mia”.
È dunque soprattutto alla generazione dei Millennials che si rivolgono i sei episodi de La bomba in testa. Studiando centinaia di documenti, libri e autobiografie, viaggiando per l’Italia, intervistando vittime ed ex terroristi, storici e intellettuali, Porcelluzzi ha cercato di capire l’anti-epica della lotta armata. Ha raccontato le grandi contraddizioni interne al movimento – le difficoltà emotive dei terroristi, la condizione delle donne, il pentimento, la necessità di fare i conti con la violenza e con le ferite procurate a un intero Paese. E ha provato ad analizzare perché ancora oggi si faccia fatica ad avere una memoria condivisa su quegli anni terribili, gli Anni di piombo.
Un accurato lavoro di ricerca, durato un anno, con documenti audio originali degli archivi Luce e del Movimento Operaio. Con le voci, tra gli altri, di Benedetta Tobagi, Mario Ferrandi, Ermanno Taviani, Gianfranco Bettin e Giorgio Fontana e il racconto in prima persona di molti protagonisti dell’epoca, negli stralci dalle loro memorie. Non una ricostruzione convenzionale, ma un resoconto “da dentro” di uno dei fenomeni più controversi della storia italiana. (Fonte: ANSA).

In cima