Mostra

L’artista afghana Malina Suliman al Museo Casa Rusca

Beyond the Veil, 2022. © Museo Casa Rusca – Foto: Cosimo Filippini

Il Museo Casa Rusca a Locarno accoglierà dal 15 maggio al 15 agosto 2022 (ma-do, 10-12, 14-17) una mostra dedicata all’artista afghana Malina Suliman, la cui arte vuole essere al contempo gesto di condanna politica e strumento di sensibilizzazione sociale, ma anche una riflessione personale sulla propria integrazione nel mondo occidentale, nonché esplorazione sui meccanismi alla base dell’esclusione sociale, della discriminazione e della disuguaglianza.

L’inaugurazione della mostra si terrà domani, sabato 14 maggio, alle ore 17.30, con la presentazione di una performance, scritta e ideata da Malina Suliman, che fa del velo e del turbante il tema centrale e dominante. Domenica 15 maggio, alle ore 14.00, in occasione della Giornata internazionale dei musei 2022 si terrà una visita guidata gratuita, condotta dal curatore Dr. Rodolfo Huber. Si consiglia l’iscrizione: iscrizione.eventoculturale@locarno.ch

Aggredita per i suoi lavori, la giovane artista ha maturato forme espressive originali che guardano in particolare al ruolo delle donne nel suo paese d’origine. Il percorso tratta il tema del velo, riflettendo sul burqa e la concezione di questo elemento in Afghanistan e in Europa; si affronterà il tema del turbante come simbolo di supremazia maschile, per poi ammirare dei dipinti murali realizzati con l’intento di ricongiungere il pubblico con la sua Street Art, simbolo del conflitto con la sua cultura. «Il mio interesse per la street art è il risultato della consapevolezza che, per raggiungere più persone, soprattutto giovani e donne, di cui volevo affrontare le difficoltà, avrei dovuto rendere la mia arte accessibile anche a coloro che non sono in grado di frequentare musei e gallerie per motivi sociali e culturali», ha affermato l’artista. Abbracciando ed esplorando lo spostamento degli artefatti culturali, i suoi lavori – che mixano installazioni multimediali, performance dal vivo, illustrazioni, lettere, calligrafe dipinte su tessuti burqa, murales – vogliono mettere in discussione l’artificialità della cultura che, in fondo, svela una critica corrosiva all’idea stessa di multiculturalità. L’esposizione ospiterà delle novità per il Museo: istallazioni, contributi video e audio. Infine, una sala esporrà i sogni di Malina Suliman attraverso un’opera creata appositamente per il Museo, che riflette sull’integrazione dell’artista in Europa.

Ritratto di Malina Suliman, 2022. © Museo Casa Rusca – Foto: Cosimo Filippini

Malina Suliman è nata nel 1990 a Kandahar. Ha frequentato un corso di laurea in Belle Arti a Karachi, in Pakistan, nel 2009, per poi rientrare in Afghanistan immergendosi nell’arte contemporanea e di strada, impegnandosi parallelamente a rafforzare tra i giovani e le donne la consapevolezza dei propri diritti. Il suo lavoro ha generato una sana discussione sulla questione della violenza, con una conseguente mobilitazione per la giustizia sociale. Dal 2010 al 2013 è stata attiva come street artist tra Kabul, Kandahar e Mazar-i-Sharif, partecipando, dal 2015, a diversi festival europei, soprattutto in Germania e in Italia. Impegnata a denunciare la normalizzazione delle ingiustizie nella società afghana contemporanea, Malina ha orientato l’impegno artistico contro le disuguaglianze di genere, dovendo scontrarsi, tuttavia, con reticenze, paure e ambienti artistici – anche i più istituzionali – rivolti al solo genere maschile. A causa di problemi politici e di sicurezza, Malina è stata obbligata a lasciare l’Afghanistan; trasferitasi nei Paesi Bassi, a Eindhoven, dove attualmente risiede, ha conseguito il Master in Fine Art presso il Dutch Art Institute. Nel tempo l’attività artistica di Malina si è diversificata, fondendo arte concettuale, performativa e orientata al progetto. Vincitrice nel 2017 di una prestigiosa borsa di studio del Fondo per la Protezione degli Artisti (APF), attualmente è APF Fellow in Residence presso il Van Abbemuseum di Eindhoven.

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