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Oltre il muro: una finestra aperta sul carcere al Festival di Arzo

Fotografia dell’esposizione Per me si va tra la perduta gente, in mostra ad Arzo dal 17 al 20 agosto 2023.

Nell’ambito della ventitreesima edizione del Festival internazionale di narrazione di Arzo (17-20 agosto 2023) si terrà il progetto Il teatro, una finestra aperta sul carcere, volto a «combattere ogni forma di discriminazione e a promuovere una politica di accoglienza e di inclusione», e sostenuto dal programma integrazione cantonale del Dipartimento delle Istituzioni della Repubblica e Cantone Ticino. Un’occasione per gettare uno sguardo oltre il muro, per «imparare a riconoscere nelle vite di chi lo abita, quello che sta oltre l’errore», «superare lo stereotipo e la discriminazione» e «prepararsi ad accogliere chi varcherà quel muro per ritrovare un suo spazio fuori». Temi su cui si rifletterà grazie a quattro spettacoli, due incontri, un paio di esposizioni e un laboratorio di teatro partecipato (sold out) condotto da Mimmo Sorrentino e indirizzato principalmente a educatori e operatori sociali attivi in contesti caratterizzati da particolare fragilità.

 

Esposizioni

Due le esposizioni, aperte al pubblico per l’intera durata del festival.

La prima è un’installazione diffusa tra le finestre delle case di Arzo, che propone alcune fotografie dell’esposizione Per me si va tra perduta gente realizzata dall’ODV RI_SCATTI in collaborazione con il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, nelle case di reclusione di Opera di Bollate, nella casa Circondariale F. di Cataldo e nell’Istituto per minorenni Cesare Beccaria. Le fotografie sono state scattate da persone detenute e da agenti di custodia.

Nella Corte dei Miracoli sarà invece ospitata Su tutti si tiene, un’esposizione di opere artistiche realizzate nel Carcere Giudiziario La Farera e nel Carcere Penale La Stampa (Canton Ticino, Lugano), curata da Elia Gobbi. Sono arazzi composti da vari tessuti e filati, tele dipinte, disegni su carta e sculture in terra cruda. Le autrici e gli autori dei lavori esposti hanno avuto la possibilità di seguire le esperienze e i corsi promossi dalla Scuola In Oltre e dall’Ufficio dell’Assistenza Riabilitativa.

 

Spettacoli

Nella programmazione del festival saranno inseriti quattro spettacoli che presenteranno le prospettive di alcune tra le tante persone che questo muro lo attraversano, per scelta o per necessità.

I primi due spettacoli si terranno nel Giardino Castello ad Arzo, con inizio alle ore 21.30: Nell’occhio del labirinto – Apologia di Enzo Tortora (17.08), firmato da Chicco Dossi e interpretato da Simone Tudda, ripercorre la vicenda giudiziaria di uomo che ha deciso di farsi portavoce, attraverso la sua storia, di una battaglia che non ha colore politico: quella della giustizia giusta; mentre in House we left (18.08, ore 21.30) Cecilia di Donato conduce il pubblico oltre il muro per raccontare la vita di alcune donne transgender che hanno lasciato le loro case e che ora vivono l’esperienza della reclusione.

Seguono, nella Vecchia dogana tra Arzo e Clivio, Sguardi a confronto (19.08, ore 10.45), un monologo scritto e interpretato da Davide Mesfud, ex detenuto che all’interno del carcere ha incontrato il teatro come strumento per riflettere su sé stesso e raccontare le proprie esperienze; e, nella Corte dell’Aglio ad Arzo Il colloquio (19-20.08, ore 18.30), pièce del collettivo LunAzione che racconta di tre donne che davanti al muro attendono in fila, tra tanti altri, l’inizio degli incontri con i detenuti. Uno spettacolo che ricorda come la condanna non sia riservata ai detenuti, ma sia condivisa con chi sta dall’altra parte.

 

Incontri

Nell’ambito di questo percorso il pubblico avrà la possibilità di partecipare a due incontri nella Corte dei Miracoli ad Arzo, con inizio alle ore 16.00.

Il primo, Storie così grandi. Il teatro e il carcere, dialogo tra compagnie (19.08) vedrà protagoniste le due compagnie autrici rispettivamente di House we left e de Il colloquio che si confronteranno sull’esperienza di portare in scena il tema della reclusione.

Il secondo, Pratiche artistiche dal carcere (20.08) aprirà una riflessione sull’impatto della formazione artistica e espressiva nel contesto penitenziario e nel percorso riabilitativo. Ospiti di questa tavola rotonda saranno Katia Trinca Colonel, Eletta Revelli (Associazione Bottega Volante), Paolo Adolfo Folli (Associazione Riscatti), Elia Gobbi e Mimmo Sorrentino che, in forme e modalità diverse, hanno portato dentro le carceri percorsi formativi e creativi destinati alle persone detenute.

Il programma completo della manifestazione è consultabile su www.festivaldinarrazione.ch.

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