Mostra

“Queen of Desire”, la prima mostra di Edith Torony in Svizzera

Giovedì 27 maggio, dalle ore 17.00, si terrà all’Estopia Art Gallery Lugano (Palazzo Elvezia, Corso Elvezia 9/a) l’inaugurazione di Queen of Desire, la prima mostra di Edith Torony in Svizzera, curata da Claudio Scorretti.

Realizzate interamente durante la pandemia, le opere invitano lo spettatore a intraprendere un viaggio inquietante attorno ad alcuni dei modelli più riconoscibili che formano i punti di riferimento della società contemporanea postindustriale. Una tentazione entropica verso l’esplosione è il motore che anima questa nuova serie di lavori di Edith Torony, contaminandoli con un senso di movimento e velocità che sembra trasferito lì dalla frenesia che caratterizzava le nostre vite fino a un anno fa.

Il punto di partenza dell’indagine artistica di Edith è l’immaginario urbano, inteso in termini di conglomerato di ciò che definisce comportamento consumistico. Ma cosa succederebbe se il mondo venisse popolato esclusivamente dai resti di ciò che consumiamo per poi gettare via? E se la confezione del nostro insaziabile impulso a divorare e poi sbarazzarcene iniziasse a raccontare la propria storia?

I dipinti di Edith Torony mostrano le conseguenze immediate di una festa quasi apocalittica, dove sembra che gli ospiti se ne siano appena andati e i resti della loro fame e desiderio cosmici restano a fluttuare in una danza caotica. Salvo rare eccezioni, i personaggi sono quasi sempre assenti dalla scena principale rappresentata nelle opere di Torony: sono gli oggetti a occupare il palcoscenico, eppure l’impatto dell’assenza umana è talmente forte da rendersi visibile.

Synthetic FutureParadise CircusBattleground of DesireCosmic Junk Food: i titoli delle opere parlano da soli se vogliamo capire cosa si cela dietro la congestione di oggetti così caratteristica dei dipinti di Edith. Con alcuni riferimenti surrealisti e pop art e inserti soft che richiamano la comic art, e sicuramente con uno stile personale forte e tagliente, Edith Torony ha tutte le premesse per aggiungere una nuova prospettiva, originale e innovativa, alla rappresentazione visiva del consumismo contemporaneo.

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