Fotografia

“Sessantesimi”, la mostra di Paul Nicol al Canvetto Luganese

Sabato 30 aprile, alle ore 17.00, si terrà il vernissage della prima mostra di Paul Nicol, cameraman, regista e fotografo ticinese. Sessantesimi, accolta al Canvetto Luganese, è organizzata dalla Fondazione Diamante, ed è visitabile sino al 3 settembre 2022 (ma-sa, 08.30-24.00). «La mia fotografia», spiega Nicol, «vuole immortalare l’attimo, dove si materializza una scintilla di vita più brillante di altre, la successione di momenti simili tra loro ma mai uguali, casuali incontri di umanità dove grazie a sottili empatie, si possono esplorare, anche forse rubando momenti d’intimità. Linee architettoniche che diventano quadri astratti, dettagli di natura che mostrano la complessità e la bellezza del mondo».

Fotografo ticinese, classe 1952, si è diplomato presso il CSIA ed ha collaborato, negli anni ’70, come assistente di un noto fotografo di moda basilese e, ritornato in Ticino, ha collaborato con diversi studi fotografici come free-lance. Negli anni ‘80 ha iniziato la sua carriera come cameraman presso la Polivideo, casa di produzioni televisive ticinese, lavorando a grandi produzioni come le olimpiadi di Sarajevo o importanti eventi di musica classica. Negli anni ’90 inizia la collaborazione con la RSI, con produzioni di reportage e documentari a temi sociali legati alla gente. Dal ’96 passa alla regia, sempre per la RSI, collaborando spesso con Falò e Storie. Nel 2012 realizza, con un collega giornalista, un documentario-inchiesta legato al naufragio di un barcone di migranti che verrà premiato al festival Ilaria Alpi con il primo premio. In seguito si dedicherà prevalentemente alle realtà legate alla Svizzera e ritroverà il suo amore per la fotografia.

«È grazie all’insistenza di alcuni miei colleghi che oggi organizzo la mia prima esposizione, all’alba dei 70 anni», chiarisce Paul Nicol. «Non ho chiaramente più motivazioni legate alla carriera, ma il mettersi in gioco, forse solo il voler dimostrare che non esiste  un’età dove “si va in pensione”, ma la vita continua il suo corso, in un processo che porta inesorabilmente avanti, a continue ripartenze. Fin da giovanissimo, la fotografia è stata il mio grande amore. Il destino ha voluto però che mi dedicassi quasi subito a immagini filmate, relegandola così  ad un mio “affare” privato, da esplorare solo a sprazzi».

Per maggiori informazioni: www.cultura.canvettoluganese.ch

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