Un caffè e due babà con Marcel Dupertuis
Si può vivere di sola arte nella società di oggi?
Il pittore e scultore Marcel Dupertuis è costretto a lasciare il suo storico atelier dopo decenni di lavoro e vita condivisa con le sue opere. Nel gesto doloroso del distacco nasce un racconto intimo fatto di memoria, arte e resistenza. Tra donazioni, distruzioni e viaggi delle opere, il film Marcel Dupertuis, un caffè e due babà segue l’artista negli ultimi anni, restituendo la sua voce lucida, ironica e profonda sul senso dell’arte e dell’esistenza.
Il documentario di Resy Canonica (Lugano 1969), fondatrice di Redea Production, è nato da un’urgenza: «Ho cominciato a filmare Marcel Dupertuis spinta dal bisogno di interrogarmi – e di interrogare – sullo spazio che la società di oggi concede all’arte e a chi sceglie di viverla senza compromessi». L’incontro con Dupertuis, aggiunge, «è stato casuale, ma decisivo. L’ho conosciuto nel momento in cui era costretto a smembrare il suo atelier di Lugano, un luogo che non era soltanto laboratorio di pittura e scultura, ma anche spazio di vita e di pensiero. Tra le opere accatastate e i vuoti lasciati da quelle partite altrove, Marcel parlava con lucidità e ironia della fragilità, della memoria e della necessità di resistere attraverso l’arte». «La sua presenza, la sua voce e la sua arte», nota infine la regista, «restano come tracce vive di una libertà rara, che il film cerca di preservare e condividere».
Marcel Dupertuis, un caffè e due babà sarà proiettato al Cinema Iride di Lugano (27 novembre ore 20.30) e al Cinema Otello di Ascona (29 novembre ore 18.00), in presenza dell’artista Marcel Dupertuis e della regista Resy Canonica.