Lutto

Addio al fotografo Elliott Erwitt

Elliott Erwitt al “Westlicht Museum of Photography” di Vienna. Foto: Alfred Weidinger – Wikimedia Commons.

Elliott Erwitt, uno dei più importanti fotografi del Novecento, è morto il 29 novembre a New York. Aveva 95 anni. Nella sua lunga carriera durata più di 70 anni Erwitt ha raccontato le molte evoluzioni della società statunitense, e non solo, con i suoi contrasti e le sue contraddizioni. Era famoso per le sue foto in bianco e nero di situazioni ironiche e assurde all’interno di ambienti quotidiani. Celebri i suoi scatti di Marilyn Monroe in accappatoio, quello che ritrae un sorridente Che Guevara con l’immancabile sigaro, o un accigliato Richard Nixon, che punta il dito sul petto di Nikita Krusciov.

Nato a Parigi nel 1928, Elliott Erwitt aveva trascorso i primi anni della propria vita a Milano, per poi trasferirsi a New York e ancora a Los Angeles nel 1941. Aveva studiato fotografia negli Stati Uniti e aveva iniziato a lavorare come assistente in uno studio fotografico. Si era sposato quattro volte e aveva avuto sei figli. Nel 1953 Erwitt divenne un membro dell’agenzia fotografica Magnum, dove era stato assunto dal cofondatore Robert Capa. In pochi anni ne divenne uno dei fotografi più in vista, grazie al suo stile particolare e ai suoi scatti in bianco e nero. Tramite Magnum lavorò per alcune importanti riviste statunitensi come Collier’sLook e LIFE, per la quale realizzò numerosi servizi fotografici in un periodo in cui le pubblicazioni con grandi inserti di foto riscuotevano un notevole successo. Negli anni Sessanta Erwitt fu presidente di Magnum, poi si dedicò al cinema, producendo alcuni documentari negli anni Settanta e nel decennio successivo alcuni film comici. Continuò comunque a fare fotografie e a raccontare soprattutto le persone, nei loro rapporti e nelle loro occupazioni nel quotidiano, mantenendo uno spirito ironico e a tratti umoristico.

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