Società

AMANI, il podcast dedicato ai minorenni non accompagnati

Nell’ambito delle celebrazioni dei 10 anni d’esistenza, l’Associazione Franca ha promosso il progetto AMANI, relativo ai minorenni non accompagnati (MNA), cioè dei bambini migranti senza famiglia e parenti, né rappresentanti legali. L’obiettivo di AMANI è quello di mettere in luce una realtà poco conosciuta, in modo da stimolare il processo di inclusione che è alla base (e contraddistingue) di una comunità.

Il progetto, sostenuto dal Dipartimento della sanità e della socialità e dal Dipartimento delle Istituzioni del Canton Ticino, è sfociato in un podcast, curato da Monica De Benedictis e Flavio Stroppini dell’Associazione NucleoMeccanico, e consultabile sul sito dell’Associazione. Il podcast trae il titolo dalla sua protagonista, Amani, una MNA eritrea che giunge in Ticino dopo aver compiuto il così chiamato “viaggio della speranza” durato alcuni anni e caratterizzato da diverse avventure, alcune molto dure, se non tragiche.

Dopo un accurato studio della tematica affrontata, durato alcuni mesi e grazie alla consulenza e al materiale messo a disposizione dall’Associazione Franca, che opera per la promozione dei diritti dei bambini, gli autori hanno creato una storia originale di 10 episodi che compongono il podcast, rappresentati da 10 radiodrammi condotti da professionisti molto affermati (attori, musicisti, narratori, ecc.). Parallelamente alla storia (e complementari) sono state create delle schede didattiche (infografiche) che permetteranno l’approfondimento delle tematiche affrontate negli episodi. Le schede saranno utili sia per un lavoro didattico in ogni ordine di scuola a partire dal secondo biennio di scuola media, sia per dare l’occasione di approfondimento al pubblico che usufruirà della narrazione di AMANI. Il progetto comporta delle interviste ad esperti che offriranno l’occasione per ascoltare riflessioni sulla tematica MNA in modo interdisciplinare e ampliare le proprie prospettive e considerazioni sulla tematica. A causa della pandemia, l’intero lavoro, comprese le riprese delle interviste, si è svolto da remoto.

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