Incontri

Biblioteca Salita dei Frati, i prossimi incontri

Gli incontri alla Biblioteca Salita dei Frati di Lugano proseguono martedì 22 novembre con la presentazione del Manuale d’architettura militare e civile di Domenico Pelli, con Marino Viganò ed Enzo Pelli (per il ciclo “La grande avventura del libro”), e mercoledì 23 novembre con la presentazione di Ingenio ludere di Massimo Danzi (per il ciclo “Invenzione e scrittura”), con Luca D’Onghia e Carlo Enrico Roggia, alla presenza dell’autore. Entrambi gli appuntamenti sono ad ingresso libero e con inizio alle ore 18.00.

Il ritrovamento in collezione privata del manoscritto Manuale d’Architettura Militare, e ciuile diuiso in cinque libri, redatto a Parigi nel 1647 da Domenico i Pelli (Aranno 1590- 1667 ca.), ingegnere del Malcantone attivo per la Francia della reggenza di Luigi xiv di Borbone, consegna alla storiografia sui magistri dalle terre “ticinesi” un documento basilare per due profili. È l’unico trattato sinora noto di un artista dell’area; e svela le probabili radici della generazione d’ingegneri della regione cresciuti a fine secolo: Giovanni Morando Visconti (Curio 1652 – Alba Iulia 1717), attivo alle frontiere dell’Impero absburgico; Domenico ii Pelli (Aranno 1657 – Rendsburg 1728), direttore generale nel regno di Danimarca; Domenico Trezzini (Astano 1670 – San Pietroburgo 1734), primo architetto dell’Impero russo.

Il volume recentemente pubblicato da Massimo Danzi, attivo per molti anni all’Università di Ginevra, riunisce quarant’anni di indagini nell’ambito della letteratura quattro-cinquecentesca, offrendo un quadro vario e altamente rappresentativo di quella grande stagione. La polifonia di una pratica letteraria, spesso ridotta a stereotipi, risalta nel dialogo tra latino e volgare. È il caso della prosa di maestri dell’Umanesimo o della poesia cortigiana oppure di quella libera dalle ipoteche della corte, indagata in Lombardia, Emilia, Firenze e Napoli attraverso poeti a volte sconosciuti. È anche il caso dell’erudizione filologica e plurilingue della cultura e della biblioteca di Pietro Bembo, posta idealmente a confronto con testi di scriventi più modesti e di natura pratica, in ambito artistico o giuridico. Nelle ultime due sezioni del libro, la civiltà rinascimentale è colta tramite scritti giocosi o di ambizione “scientific”’, tra letteratura e medicina, che ci ricordano la varietà e la ricchezza di una stagione che fu europea e il ruolo che in essa ebbe la cultura italiana.

 

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