Conferenza

Carlo Ossola presenta il saggio di Laura Quadri

Domani, venerdì 3 dicembre, alle ore 20.30, alla Biblioteca Salita dei Frati di Lugano, si terrà la conferenza di Carlo Ossola nella quale verrà presentato il saggio di Laura Quadri Una fabula mystica nel Seicento italiano. Maria Maddalena de’ Pazzi e le Estasi (1609-1611), Firenze, Leo S. Olschki, 2020. L’incontro sarà introdotto da Fernando Lepori.

Padre Giovanni Pozzi inaugura i suoi studi sulla mistica secentesca studiando le Estasi di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi (Le parole dell’estasi, Milano, Adelphi, 1984). Lo studioso scrive che queste estasi «restano fra le più sconvolgenti che si ricordino in area cristiana, per frequenza, durata e varietà di modi». Maria Maddalena entra a far parte del monastero carmelitano di Santa Maria degli Angeli, a Firenze, nel 1584 e quasi subito dopo la professione dei voti scopre di avere le capacità di dialogare misticamente con Dio. Durante estasi lunghissime, persino di quaranta ore, la monaca, oltre a parlare di sé, dà voce al Divino, cambiando tono di voce e accompagnando le parole con una viva gestualità, che resterà a lungo impressa nella mente delle sue consorelle, fino alla decisione di trascrivere accuratamente, in una serie ordinata di manoscritti, il contenuto di questa mystica experientialis.

Nel saggio Una fabula mystica nel Seicento italiano. Maria Maddalena de’ Pazzi e le Estasi (1609-1611) Laura Quadri dimostra come, per la prima volta nella storia, questa densa esperienza di vita sia stata resa fruibile, nel Seicento, attraverso la stampa della prima biografia ufficiale della monaca, la Vita della veneranda Madre suor Maria Maddalena de’ Pazzi scritta da Vincenzo Puccini congiuntamente alla comunità monastica, edita nel 1609, e poi riedita nel 1611 attingendo ai manoscritti originali delle Estasi. Grazie a questo lavoro l’influsso di Maria Maddalena – canonizzata nel 1669 – sulla pietà e sulla vita spirituale dei secoli XVII e XVIII sarà vastissimo.

Per la recensione del volume di Laura Quadri leggi L’Osservatore n°46/2020.

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