Commento

Diplomatico e criminale: dibattito su Konstantin von Neurath

Konstantin von Neurath fu sia un rispettato diplomatico che un criminale. Servì come ministro nella Repubblica di Weimar e successivamente nel Terzo Reich, dal 1932 al 1938 come ministro, quando venne nominato Reichsprotektor di Boemia e Moravia dal 1939 al 1941. C’è ancora dibattito sul suo ruolo di protettore in Cechia: il processo di Norimberga dovrebbe sciogliere ogni dubbio sulla natura delle sue azioni. Ma il suo profilo è tuttora interessante perché corrisponde a quello della tipica intellighenzia tedesca spesso alto-borghese che si fece sedurre dal Nazismo. Nato nel Württemberg da un’antica famiglia della bassa nobiltà di origini sveve, studiò legge a Tubinga e poi a Berlino. Lavorò in seguito presso uno studio legale fino al 1901, quando si unì al dipartimento Affari Esteri. Due anni dopo fu designato all’ambasciata di Londra con il ruolo di viceconsole, diventando consigliere nel 1909. Nel 1914, fu assegnato all’ambasciata di Costantinopoli.

Durante la Prima Guerra Mondiale, prestò servizio come ufficiale in un reggimento di fanteria fino al 1916, quando rimase ferito e ricevette la Croce di Ferro. Diplomatico in Turchia, dopo la Grande Guerra guidò il governo del Württemberg. Ambasciatore in Danimarca, dal 1921 al 1930 fu plenipotenziario anche a Roma, dove fu abbastanza scettico in merito al regime fascista. Passò dunque a Londra, dove intrattenne ottimi rapporti con la casa reale. La stessa regina Maria di Teck gli avrebbe consigliato di rinunciare all’offerta di Adolf Hitler di farlo Ministro degli Esteri. Nel giugno 1932, tornò in Germania per ricoprire questa carica nel governo di Franz von Papen, ruolo che mantenne fino all’arrivo al potere del Nazismo. Konstantin von Neurath fu coinvolto nel ritiro della Germania dalla Società delle Nazioni nel 1933, nelle negoziazioni dell’Accordo navale anglo-tedesco del 1935 e nella rioccupazione della Renania l’anno successivo.

Con i nazisti condivideva la diagnosi sui mali, peccati e vizi della democrazia di Weimar e sulla necessità di rimediare alle conseguenze del trattato di Versailles. Nel 1937 aderì quindi al NSDAP e ricevette il titolo onorario di Obergruppenführer delle SS. Integrato nella burocratica galassia nazista, nel febbraio 1938 si dimise dal ministero perché non condivideva i piani della guerra aggressiva di Hitler: il suo successore fu Joachim von Ribbentrop. Nel marzo del 1939, von Neurath fu nominato Reichsprotektor di Boemia e Moravia. Qui impose leggi per il controllo della stampa, abolì i partiti politici e i sindacati. Si dice che volesse minimizzare l’uso della forza della brutalità nazista. Nel complesso, non era molto interessato agli affari politici interni dei cechi. Il 20 aprile, compleanno di Hitler, i cechi si radunarono nelle piazze per rendere omaggio a Tomáš G. Masaryk, il fondatore della Cecoslovacchia scomparso due anni prima.

All’inizio, i giornali di Praga diedero molto spazio al nuovo protettore. Alcuni erano anche ottimisti dal momento che un vecchio diplomatico sembrava meno peggio di quello che si potesse credere. Nell’ottobre 1939 le repressioni delle proteste studentesche lo misero in cattiva luce a Berlino, dove l’establishment nazista era convinto che fosse troppo mansueto nei confronti degli ebrei. Konstantin von Neurath cercò di mantenere un’apparenza di moderazione e rispetto per il diritto internazionale. Era infatti considerato un uomo di prim’ordine nel mondo anglosassone, le cancellerie europee si sentivano rassicurate dal diplomatico, che non era un fanatico nazista. Nel settembre 1941, fu rimosso e sostituito da Reinhard Heydrich, che diede inizio a una politica di brutalità e repressione spaventosa e considerava malamente il suo predecessore.

Processato a Norimberga nell’ottobre 1946 – era il più anziano tra i gerarchi – venne accusato di cospirazione per crimini contro la pace, pianificazione e avvio di guerre di aggressione, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Egli si disse contrario all’Anschluss, all’occupazione di Praga, all’aggressione alla Polonia. Fu giudicato colpevole e condannato a quindici anni di prigione. Detenuto a Spandau – in compagnia di Rudolf Hess, Albert Speer, Baldur von Schirach e Karl Dönitz – fino al 1954, le autorità lo rilasciarono per motivi di salute a causa di un infarto – motivi analoghi portarono poi alla scarcerazione di Walter Funk ed Erich Raeder, condannati all’ergastolo. Von Neurath morì due anni dopo. Aveva ottantatré anni. È possibile che, se avesse ascoltato la regina britannica e non la sua ambizione, sarebbe risultato impunito come la gran parte dell’amministrazione nazista.

Amedeo Gasparini

www.amedeogasparini.com

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